Il forum Teha promuove la Liguria: pil cresce più della media nazionale. Cala l'export ma "non è allarme rosso"
di R.O.
Cresce anche l'occupazione. Positivo il dato dei Neet, i giovani che non studiano e non lavorano, per cui c'è un calo "più marcato che nel resto d'Italia"

La Liguria è stata promossa quasi a pieni voti dal forum Thea (The European House - Ambrosetti), il think tank che rileva i dati economici dei territori e ne analizza l'andamento. Questa mattina nella Galleria Aurea del Palazzo di Andrea Doria si è tenuto il primo di quattro appuntamenti, uno per provincia, ed è stata l'occasione per fare la panoramica sulla Liguria. Una regione dove laspettativa di crescita del pil del 2025 "la diamo tra 1,4 e 1,5 di crescita, che vuol dire tra il 17 e il 20% in più della media del resto d'Italia" ha spiegato Valerio De Molli, managing partner e ceo di Teha Group The european house - Ambrosetti.
Positivi anche i dati sul lavoro, col tasso complessivo di occupazione "che è di 5 punti percentuali, 67%, sopra la media nazionale", così come è positivo il calo dei Neet ("Not in Education, Employment, or Training", ovvero i giovani che non studiano e non lavorano), che è "più marcato che per il resto d'Italia".
Calo ma non allarme rosso - Pur risultando "superiore a quello che potevamo attenderci", secondo De Molli il calo dell'export del 25% "non è da allarme rosso". "È frutto di uno spike positivo nell'anno precedente, di commesse straordinarie nella cantieristica arrivate dagli Stati Uniti - ha spiegato -. Siamo tornati ai livelli di 2-3 anni fa. C'era stato un picco molto importante nell'ultimo biennio che è rientrato ma se guardiamo alla traiettoria di medio termine del decennio è comunque una media mobile in crescita e questo è una prima indicazione".
Bucci - Secondo il presidente di Regione Marco Bucci il dato sull'export è quello che salta agli occhi solo col "tipico atteggiamento ligure": "Per me il dato che salta agli occhi è che abbiamo il Pil migliore d'Italia, e questo è quello che fa ricchezza sul nostro territorio, salta agli occhi che abbiamo meno neet che nel resto d'Italia. Qui stiamo facendo quello che dovrebbe essere l'Italia per il futuro", ha dichiarato.
Dazi - Poche le preoccupazioni sui dazi. De Molli è convinto che "l'industria italiana è molto più resiliente di quanto si tema" e non prevede "un impatto tragico come alcuni osservatori stanno indicando". Trump tra i vari annunci sul tema ha anche "dichiarato che soprattutto i grandi cantieri navali devono rientrare negli Stati Uniti. Si dimentica che non puoi farlo con uno schiocco di dita. Con quello puoi assumere camerieri nei ristoranti, non sostituire una competenza industriale e navalmeccanica che non hai. Non credo rappresenterà un problema sostanziale".
Il pesto in Minnesota - Sulla stessa lunghezza d'onda anche il presidente Bucci, che rispetto alla proposta lanciata sul Secolo Xix da Roberto Panizza, figura centrale del campionato mondiale di pesto, di produrre basilico direttamente in America si è dichiarato nettamente contrario: "No e poi no, si fa a Pra', lo facciamo noi punto e basta". Poi ne ha approfittato per raccontare un aneddoto relativo al suo soggiorno negli Stati Uniti, dove ha provato - senza grande successo - a piantare del basilico in Minnesota: "Anche sapendo che bisogna fermarlo prima e prendere le foglie piccole sapeva di menta, non ci sono le condizioni adatte".
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