Guerra in Ucraina, Duci: "La filiera dell'acciaio inizia a soffrire anche in Liguria"

di Edoardo Cozza

Il vicepresidente di Conftrasporto a Telenord: "Dai porti di Mariupol e Odessa due miliardi di acciaio all'anno, una parte anche a Genova: la catena è ferma"

La guerra in Ucraina, arrivata al 41° giorno, sta avendo pesanti effetti economici anche in Italia. Genova se ne accorge in base a ciò che accade in porto, anche se in misura minore rispetto ad altri scali italiani. Ne abbiamo parlato con Gian Enzo Duci, vicepresidente di Conftrasporto, che ha spiegato gli effetti di import ed export: "L'Ucraina esporta, in Italia, prodotti per 3 miliardi di euro e ne importa 2 miliardi. Tra i 3 miliardi di euro di prodotti che arrivano in Italia i due terzi sono prodotti siderurgici: di questi stiamo iniziando a vedere gli effetti della mancanza d'acciaio, materia prima rilevante negli interscambi con l'Ucraina e la nostra filiera sta iniziando a patire anche in Liguria. Il porto di Genova non è quello più importante in Italia per l'import di questi prodotti, ma i trade sono comunque discreti e gli effetti li stiamo vedendo. Effetti li stiamo vedendo anche per mais e grano duro, che compongono il resto dei prodotti che importiamo da lì. Per quanto riguarda l'export noi portiamo lì soprattutto prodotti chimici, alimentari e tessili: importanti sono i traffici via mare, ma anche quelli via terra".