Guerra in Ucraina, Dello Strologo: "Il pacifismo non serve per battere la violenza"

di Redazione

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"Non me la sento di fare il pacifista per forza perché la storia mi dice che forse non è la scelta giusta"

Guerra in Ucraina, Dello Strologo: "Il pacifismo non serve per battere la violenza"

"Non si può contrapporre la non violenza alla prepotenza della Russia e questo lo dico anche da un punto di vista personale. Io ora sono qui e faccio il candidato perché 80 anni fa gli alleati hanno combattuto contro il nazismo, altrimenti non ci sarei. Capisco l'appello alla non violenza, alla pace, ma è anche vero che siamo in una situazione per cui l'unica soluzione è intervenire per impedire che la situazione diventi peggiore".  Ariel Dello Strologo, candidato del centrosinistra alle prossime comunali di Genova e presidente della comunità ebraica cittadina, spiega così in un incontro con l'ANSA, il proprio punto di vista sul conflitto.
"La storia sarebbe stata diversa se nel 1939 anziché l'appeasement della politica internazionale si fosse fermato Hitler - continua - quindi da questo punto di vista non me la sento di fare il pacifista per forza perché la storia mi dice che forse non è la scelta giusta. Da un punto di vista più ampio invece posso dire che sono un pacifista a oltranza e radicale". Secondo Dello Strologo la pace va costruita gettando basi solide.
"Noi abbiamo sbagliato, Genova è una città dove 20 anni fa i giovani del movimento no global hanno mandato segnali molto chiari per fare capire la direzione in cui il mondo stava andando e non sono stati ascoltati a sufficienza, prima delle violenze del G8 ci furono tre o quattro giorni di grandissimi dibattiti in cui si disse chiaro che il mondo stava andando in una direzione sbagliata, che la globalizzazione non gestita, lasciata solo al controllo delle forze economiche, avrebbe portato a società profondamente ingiuste, a sperequazione economica e a flussi enormi di migrazioni". "Ridursi a parlare di pace quando ormai è scoppiata la guerra è un qualcosa che ci dovrebbe far amareggiare molto, per non dire incazzare. Noi dobbiamo impegnarci a costruire una società migliore proprio per evitare di ridurci come ci siamo ridotti".