Grimaldi guarda al Genoa Port Terminal: possibile acquisizione per rilanciare il traffico multipurpose

di Carlotta Nicoletti

1 min, 51 sec

Il gruppo Grimaldi esplora l’acquisizione della concessione del Genoa Port Terminal a Ponte Etiopia, annullata di recente dal Consiglio di Stato

Grimaldi guarda al Genoa Port Terminal: possibile acquisizione per rilanciare il traffico multipurpose

Dopo l’annullamento della concessione del Genoa Port Terminal a Ponte Etiopia da parte del Consiglio di Stato, il gruppo armatoriale Grimaldi valuta l’opportunità di subentrare nella gestione, proponendo un rilancio focalizzato sui traffici multipurpose, in linea con il Piano regolatore portuale. La conferma arriva dal presidente del gruppo, Emanuele Grimaldi, che ha dichiarato: “Stiamo esaminando il dossier per verificare la fattibilità legale della proposta", come si legge sul Secolo XIX.

Grimaldi ha sottolineato che il terminal attualmente non rispetta i volumi e la tipologia di traffico previsti, gestendo soprattutto container anziché carichi diversificati. “Noi operiamo in linea con il Piano regolatore, concentrandoci sul traffico traghetti e cargo multipurpose,” ha spiegato Grimaldi, precisando che il gruppo è tra i leader del settore nel Mediterraneo.

L’eventuale acquisizione non solo manterrebbe i posti di lavoro attuali, ma incrementerebbe la richiesta di manodopera per supportare il traffico previsto: “Siamo pronti a garantire l’occupazione dei lavoratori e, per la natura dei nostri traffici, la necessità di personale sarebbe superiore,” ha assicurato Grimaldi.

Nel frattempo, Grimaldi mantiene una posizione contraria alla proposta di insediamento dei Depositi chimici nella zona del Terminal San Giorgio. La società, insieme ad altri operatori portuali, ha presentato ricorso al TAR, sostenendo che tale collocazione potrebbe danneggiare i traffici multipurpose del gruppo.

Una possibile collocazione del gruppo Grimaldi a Ponte Etiopia andrebbe verso la direzione di un utilizzo del terminal che punta alla riorganizzazione della gestione delle banchine in modo da favorire il traffico di traghetti e merci diversificate.

Il gruppo Spinelli fa sapere: "A seguito delle notizie apparse in data odierna sulla stampa, la Spinelli s.r.l., società partecipata al 49% dall’armatore tedesco “Hapag Lloyd”, precisa di stare lavorando regolarmente e ritiene di avere tutte le carte in regola per proseguire la propria attività, dando un contributo fondamentale al porto di Genova, in termini di traffici e di occupazione. In particolare, garantendo il lavoro ai suoi 700 dipendenti e prospettando importanti investimenti nel prossimo futuro. Appare pertanto improprio ritenere che le attività della Spinelli s.r.l., in porto, possano non avere una continuità". 

 

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