Gomme invernali, termina l'obbligo. Multe per chi non le sostituisce
di Redazione
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Dal 15 aprile è possibile tornare alle dotazione estive
Dal 15 aprile nella maggior parte delle strade italiane cessa l'obbligo di circolare con pneumatici invernali o in alternativa di viaggiare con catene a bordo. Per chi lo scorso autunno ha montato coperture studiate per affrontare al meglio la brutta stagione, la neve e il ghiaccio, quelle con il marchio M+S (Mud+Snow), arriva quindi il momento di passare alle gomme estive. Con temperature superiori ai 7 gradi centigradi, infatti, queste ultime offrono migliori performance in fatto di tenuta di strada, frenata, sicurezza e garantiscono risultati superiori sia in termini di consumi sia di comfort acustico. Inoltre, il loro battistrada si consuma meno con le temperature elevate.
In linea generale non c'è nessun obbligo di effettuare la sostituzione del treno invernale con quello estivo, a patto che entro lo scorso 15 novembre si siano montati pneumatici M+S con il codice di velocità corrispondente a quello indicato sulla carta di circolazione. Per chi avesse optato per prodotti con codice inferiore, pratica consentita dal legislatore, c'è invece un mese di tempo per sostituire le gomme con altre aderenti alle previsioni contenute a libretto.
Chi circolerà dopo il 15 maggio con gomme invernali che hanno il codice di velocità inferiore a quello indicato sul libretto rischia una multa da 422 a 1.682 euro, oltre al ritiro della carta di circolazione, che impedisce l’uso dell’auto. In caso d’incidente stradale, poi, l’assicurazione per la responsabilità civile (RC Auto) non è tenuta a pagare i danni.
Al riguardo, da Assogomma, l'Associazione fra le Industrie della Gomma Cavi Elettrici ed Affini, ricordano: "Gli automobilisti che hanno montato pneumatici invernali marcati con codici di velocità inferiori rispetto a quelli riportati in carta di circolazione, fino a Q (160 km/h), hanno una tolleranza di un mese rispetto alla fine delle ordinanze (15 maggio), per rimontare gomme di tipo estivo, con caratteristiche prestazionali di serie, come precisato dal Ministero dei trasporti (Circolare n. 1049 del 17 gennaio 2014), pena importanti sanzioni pecuniarie che possono prevedere anche il ritiro della carta di circolazione e l'invio in revisione del veicolo".
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