Giornata del ricordo vittime Covid, Bassetti: "In autunno il virus morderà di nuovo, ci vorrà un richiamo"
di Redazione
"Il loro sacrificio ha permesso alla scienza, magari attraverso errori, di arrivare alle cure per controllare questa malattia. Non abbassiamo la guadia"
"Questa giornata rappresenta moltissimo. E' doveroso conservare la memoria. Di chi non c'è più, di chi è stato un eroe in quei momenti. Primo non dimenticare. E dire che chi è morto non è morto invano. Il suo sacrificio ci ha consentito di imparare dagli errori che abbiamo commesso. Abbiamo imparato giorno dopo giorno come fermare questo virus: le cure necessarie, la strategia migliore. Il loro sacrificio lo ripeto, ci ha dato le armi per combattere".
Matteo Bassetti, responsabile della Clinica delle Malattie Infettive dell'Ospedale San Martino, celebra così la Giornata del ricordo delle vittime del Covid. E ricorda ogni attimo. "Ne ho parlato anche nel libro. Ricordo benissimo il nostro paziente zero, il primo. Una signora. I suoi occhioni, quando gli comunicai che era risultata positiva. Sembrava una specie di condanna allora, invece la signora alla fine se ne tornò a casa. I momenti brutti? Tanti. Mi viene in mente Paolo Micai, il bravissimo regista che non ce l'ha fatta, tanti altri...".
Di sicuro la situazione è cambiata. "Vedo degli ottantenni con diverse patologie che dopo il periodo di cura torna a casa, come dopo aver preso un virus come tanti altri. Ed è sicuramente la parte più bella, per me".
C'è una lezione che si può trarre dalla malattia. "Per me non so, io mi occupo di questo da più di 25 anni, penso e spero che agli altri, a tutti, abbia insegnato a non distogliere mai l'attenzione sulle questione delle infezioni, che possono sempre capitare. Noi eravamo impreparati, gli strumenti legislativi risalivano al 1990. Avevamo dimenticato che problemi del genere possono sempre capitare. Spero che se dovesse succedere di nuoco, noi saremmo preparati".
Di ieri la notizia della fine dell'era del green pass, prevista per il primo maggio. "Le parole di Draghi segnano un cambio radicale, una nuova fase. Attenzione, però: si esaurisce l'obbligo, per esempio delle mascherine, ma ci sono delle situazioni in cui le mascherine sono utili, se non necessarie, e chi preferirà continuare ad usarle potrà benissimo farlo".
Il presidente Toti ha segnalato il basso tasso di vaccinazione tra i profughi ucraini in arrivo. "Problema più loro che degli italiani. Bisogna che si vaccinino, non solo contro il Covid, ma anche per altri pericoli sui quali sono scoperti. Bisogna fare una azione culturuale"
Che futuro immaginarwsi ora per il virus? "In questo momento la circolazione è elevata, ma le terapie diminuiscono notevolmente i rischi di complicazioni. In autunno probabilmente il problema si riprensenterà ed allora dovremo farci trovare pronti . Non parlerei di una quarta dose, ma di un richiamo, che sarà necessario, perché ogni vaccino dopo un po' perde parte della sua efficacia. L'estate? Io me la immagino tranquilla".
E cosa si augura Bassetti per la sua vita? "Non cambierei una virgola di quello che ho fatto. Sono diventato una specie di capro espiatorio. Io voglio semplicemente tornare a fare il medico e a vivere la mia vita tranquilla, non ho anbuzioni di tipo politico, anche se qualcuno ha pensato il contrario, a volte".
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