Bassetti: "Il Covid è scomparso solo dalle tv. Quarta dose per tutti? Aspettiamo settembre"
di Redazione
"C'è meno attenzione al virus da quando è scoppiata la guerra in Ucraina. L'aumento di questi giorni non è drammatico, Ma gli immunodepressi devono essere di nuovo vaccinati"
Matteo Bassetti, direttore della clinica per le Malattie infettive dell'Ospedale San Martino, è stato ospite in collegamento della Diretta Live di Telenord.
L'occasione per fare il punto della situazione alla luce di dati in crescita negli ultimi giorni. Crescono positivi e ricorveri. "Non si tratta di una nuova ondata, bisogna essere molto cauti nel trattare questi dati. Crescono i positivi fra i bambini, che sono i meno vaccinati e portano a casa il virus. Ma sul rapporto fra positivi e tamponi che cresce bisogna ricordare che non si vedono più le code di un tempo fuori dalle farmacie. Il tampone viene usato in maniera più appropriata di prima, va a farlo chi veramente ha qualche sintomo, e quindi sale ovviamente la percentuale di incidenza. Ma non crescono assolutamente i casi più gravi. Crescono i ricoverati, ma su questo ci possono essere mille ragioni, compreso il freddo anomalo di questi giorni":
Una delle ragioni, risiede secondo il professore in quello che sta accadendo. "Ormai l'informazione punta all'audience, e in questo periodo in tv si è parlato solo di quello che accade in Ucraina. Il Covid è sparito dalle televisioni e qualcuno ha pensato che non ci fosse più. Nell'ultimo periodo abbiamo riscontrato poche vaccinazioni, poche terze dose. E poi gli immunodepressi devono obbligatoriamente fare la quarta, il dato relativo a chi l'ha fatta è troppo basso. Le dose non mancano, l'organizzazione c'è e funziona come sempre. Bisogna stare attenti all'eccessiva rilassatezza sul tema Covid, lo ripeto. Non è schiacciando un bottone che il virus sparisce....".
L'arrivo dei profughi va considerato con attenzione: "Chi arriva dall'Ucraina deve essere controllato. E vaccinato. Le percentuali di persone vaccinate in quel paese sono estremamente basse, e le terze dosi sono pochissime. Ovviamente dovranno essere vaccinati".
Secondo il professore, non si tratta invece di una situazione che debba determinare una accelerata sul versante della quarta dose per tutti. "A parte gli immuno depressi, è bene ripeterlo. Per gli altri si potrebbe pensare a settembre, ottobre. Non per scongiurare chissà cosa, attenzione. Non saremo allora nella stessa situazione del 2020 e nemmeno del 2021. C'è ormai il 90 per cento di vaccinati, per me il virus tornerà di nuovo fuori a settembre ottobre ma competerà con gli altri virus di stagione, per così dire, e quindi una quarta dose potrebbe contribuire a tenerlo sotto controllo. Questo, è ovvio, se la campagna vaccinale nel frattempo continuerà. E chi non vuol fare il vaccino, peggio per lui. Abbiamo cercato di spiegare perché il vaccino è importante. Se c'è qualcuno che non capisce, pazienza".
Due anni fa "io resto a casa", ordinò Conte. Ecco come la vede Bassetti "Credo che non si potesse fare diversamente, d'altronde il lockdown lo hanno fatto tutti i paesi. Poi ognuno ha scelto come ha voluto sul scuole, green pass. A proposito, credo che questo sia stato un ottimo strumento perché ha finalmente convinto la gente che vaccinarsi era meglio. Però è anche vero che ormai mi pare abbia esaurito il suo compito".
Il discorso si allarga alle mascherine. "Bisogna davvero pensare di entrare in una nuova fase, Da obbligo, anche le mascherine devono diventare una precauzione che ognuno è libero di usare, all'aperto come all'esterno. Come stanno facendo molti altri paesi a noi vicino anche dal punto di vista culturale".
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