Geo Barents alla Spezia, il presidente Toti: "Doveroso atto di solidarietà per dare respiro ai porti italiani"

di Redazione

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Il governatore accoglie i 336 migranti della nave di Medici Senza Frontiere: "Se ci fosse bisogno di un nostro contributo per minori non accompagnati o esigenze particolari, la Liguria ci sarà"

Geo Barents alla Spezia, il presidente Toti: "Doveroso atto di solidarietà per dare respiro ai porti italiani"

“Penso che questo sia il minimo della solidarietà possibile per dare una mano allo sforzo nazionale, e tutte le volte che ci è stato chiesto, anche se la decisione di dove sbarcare non spetta a Regioni e Comuni, abbiamo risposto positivamente: utilizzare tutti i porti della Penisola per dare respiro ai territori e agli scali più coinvolti nel fenomeno della migrazione è sensato e solidale”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti che oggi nel porto della Spezia ha accolto, insieme all’assessore alla Protezione Civile e all’assessore alla Sanità, la nave della Geo Barents, con a bordo 336 migranti, di cui 80 minori, 48 non accompagnati.

“Ogni ente ha il suo ruolo: la Prefettura si occupa di smistare le persone in arrivo, la nostra Protezione civile e la nostra sanità stanno lavorando per far fronte alle prime esigenze ed eventuali richieste di assistenza sanitaria, facendo tesoro dell’esperienza dell’ultimo sbarco alla Spezia. Come punto d’appoggio provvisorio in queste ore, per chi non sarà ospitato subito in altre località, c’è a disposizione l’area Expo. La maggior parte delle persone sarà indirizzata nelle regioni limitrofe, ma se ci fosse bisogno di un nostro contributo per minori non accompagnati o esigenze particolari la Liguria ci sarà, dato che, con l’eccezione di Ventimiglia che però segue dinamiche diverse, come regione non siamo particolarmente “oberati”. Oltre alla Spezia anche altri nostri scali, come Genova e Savona, sono attrezzati per l’accoglienza, ma al momento non c’è arrivata alcuna richiesta in questo senso”.

“Abbiamo allestito la zona Expo con 100 brandine – ha spiegato l’assessore regionale alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone - che sono a disposizione per quel periodo che va dalla fine di tutte le operazioni, sia sanitarie che di identificazione, e il punto di destinazione. Lo utilizziamo come hub di disponibilità quindi servirà soltanto per le persone che sono ancora in attesa di un’assegnazione. Il sistema di Protezione Civile con la Croce Rossa, coordinati dalla Prefettura e con tutta la parte sanitaria insieme alle Forze dell’Ordine, ha ormai avviato un modello di accoglienza sul porto di La Spezia che eventualmente potrebbe essere replicato anche in altri porti. Modello che quindi si sta rivelando, anche per organizzazione, uno dei migliori d’Italia per questo tipo di emergenza”.

“Dal punto di vista sanitario aggiunge l’assessore alla Sanitàabbiamo trovato circa una ventina di persone con qualche caso legato alla disidratazione o malattia infettiva. Poi ci sono alcune donne in stato di gravidanza che saranno controllate nelle strutture ospedaliere. Il sistema sanitario è estremamente capace ed efficiente nonostante sia soltanto la seconda volta che il porto di Spezia è stato considerato porto sicuro per lo sbarco dei migranti. Questo significa che il tessuto sanitario, insieme alle altre forze coinvolte, è molto solido e ha dimostrato le sue capacità anche fuori dalle strutture ospedaliere”.