Genova: viaggio nella cisterna medievale di piazza Fontane Marose

di Riccardo Testa

Alimentata dal rio Sant'Anna, la struttura risale al XIII secolo. L'ultimo controllo nel 2004, quando al suo interno rinvenute due anguille

Sotto gli occhi di tutti, l'asfalto trafficato dell'Acropoli genovese cela un un piccolo tesoro archeologico: interrata dove via Interiano sfocia in piazza Fontane Marose, la cisterna medievale di Sant'Anna venne edificata nel 1206. Proprio qui veniva raccolta l'acqua che alimentava la "fons marosus", la fonte marosa così chiamata per l'irruenza del suo getto e smantellata nel 1849 dal piano regolatore in corso d'opera. La cisterna, le cui mura coincidono con le fondamenta del Palazzo Interiano Pallavicini, era alimentata sia dall'acquedotto storico che dalle sorgenti della valle Bachernia, zona oggi conosciuta come Sant'Anna, a Castelletto.

La cisterna, ancora solida nonostante l'età, non è nuova a opere di restauro: le targhe di marmo apposte di fronte all'accesso testimoniano un intervento di pulizia risalente al 1427; un più radicale restauro della muratura è stato effettuato nel 1559. Dopo quasi 5 secoli di oblio, venne riaperta per un controllo nel 2004: l'analisi rilevò un'affluenza costante d'acqua, abbastanza pulita da permettere a una coppia di anguille di vivere al suo interno. È stato il Comune di Genova, attraverso l'ufficio dei Sistemi Informativi Territoriali e in collaborazione con il Centro Studi Sotterranei, a incaricarsi di drenare la vasca, al fine di esaminarne l'integrità, verificare la disponibilità di risorse idriche utilizzabili, e scansionarla tridimensionalmente.