Genova, via libera della Giunta al documento di pianificazione strategica del porto
di Marco Innocenti
Propedeutico al Piano Regolatore Portuale, passerà ora in Commissione e poi in Consiglio
Via libera dalla giunta comunale, su proposta degli assessori all’Urbanistica Simonetta Cenci e allo Sviluppo economico portuale e logistico Francesco Maresca, al documento di Pianificazione strategica dell’Autorità di sistema portuale Mar Ligure Occidentale. Il documento, che sarà presentato nelle commissioni congiunte IV-V e in due sessioni di commissione lunedì e mercoledì prossimi, per poi passare in consiglio, comprende quattro macroaree di pianificazione: aree portuali a servizio dello scalo; aree demaniali di interesse operativo portuale da co-pianificare; aree di interazione porto-città di carattere urbano; aree extra demaniali di rilevante interesse portuale oltre che urbano per cui è necessario il coinvolgimento, nella co-pianificazione, di tutti i soggetti portatori di interesse.
Il documento è propedeutico al Piano regolatore portuale dello scalo di Genova. Il Comune di Genova, nell’ambito della fase partecipativa, ha indicato alcuni aspetti prioritari per lo sviluppo infrastrutturale, economico e ambientale del porto, definendo alcune linee di intervento.
“Sono state individuate – spiega l’assessore Cenci - le aree di interazione porto-città e le aree demaniali di carattere urbano, per le quali si demanda alla pianificazione comunale. Abbiamo indicato alcuni temi di co-pianificazione con l’Autorità portuale, sulla destinazione delle aree demaniali di interesse portuale e urbano, inserite nei grandi progetti della città, come il Waterfront di Levante, Hennebique e il ribaltamento a mare, che sono strategici nella visione della Genova del futuro”. Sul Waterfront di Levante, l’obiettivo è completare il processo di delimitazione delle aree destinate a usi urbani e portuali, con conseguente utilizzo nella nuova darsena nautica.
“Dal dialogo con l’Autorità di sistema portuale – dice l’assessore Cenci – sono stati definiti il nuovo quartiere fieristico, gli affacci di pertinenza sui canali, il canale navigabile costeggiato a monte dalla passeggiata ciclopedonale dalla nuova darsena al Porto Antico, inserendo in un contesto funzionale alle attività e al rapporto con il tessuto urbano della filiera dei grandi yacht e riparazione navali”.
Nel documento di Pianificazione, il Comune di Genova pone l’attenzione al completamento degli interventi infrastrutturali dell’ultimo miglio, all’interno e all’esterno del porto, contenuti nel decreto Genova e nei successivi decreti attuativi, in particolare per la connessione tra il sistema infrastrutturale viario terrestre di Ponente e di Levante, ottimizzazione del traffico di attraversamento cittadino dei flussi collegati ai traghetti, al nuovo terminal crociere.
“Le aree di interazione tra porto e città sono molteplici – spiega l’assessore Maresca – la pianificazione condivisa tra amministrazione comunale e autorità di sistema portuale, ascoltando tutti i soggetti economici e le comunità coinvolte, è indispensabile per dare un nuovo impulso alla blue economy e nel contempo individuare un equilibrio di sviluppo sostenibile. I progetti di Prà Palmaro, le nuove possibilità di sviluppo per la nautica tra Pegli e Multedo, la riqualificazione di spiagge sdemanializzate, lo sviluppo di funzioni produttive sostenibili a Ponente sono tasselli fondamentali per l’idea di sviluppo portuale del futuro”.
Tra le aree portuali oggetto di co-pianificazione tra Comune e Autorità portuale anche la nuova diga foranea e la ricollocazione in porto dei depositi costieri, in linea con le decisioni prese nel 2020 dalle amministrazioni, preservando la sicurezza del tessuto produttivo e urbano circostante.
“Sullo sviluppo logistico – conclude l’assessore Maresca – bisogna accelerare sul completamento delle infrastrutture di interconnessione dell’ultimo miglio. Con la zona logistica semplificata, introdotta con il decreto Genova, la città potrà fruire di un’occasione importante per il rilancio di alcune aree portuali e retroportuali oggi sotto utilizzate e dal basso rendimento economico, trasformandole in una piattaforma logistica a servizio del primo porto del Mediterraneo, creando ricchezza per la città”.
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