Genova, vent’anni per un ospedale moderno sono troppi e ora non si può più aspettare

di Matteo Cantile

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Il Nuovo Galliera torna al centro del dibattito dopo le polemiche in consiglio comunale e una lunga sequenza di rinvii e ricorsi

Genova, vent’anni per un ospedale moderno sono troppi e ora non si può più aspettare

A Genova si discute da quasi vent’anni del Nuovo Ospedale Galliera, senza che sia stato posato un solo mattone. Ora, dopo l’ennesimo dibattito acceso in consiglio comunale, il progetto riemerge come simbolo di un’Italia che fatica a decidere, ostaggio di ricorsi, comitati e posizionamenti politici prudenti. Una disfatta e una vergogna ancora più profondi se si pensa che nel 2019 si era prevista l'apertura del cantiere entro l'autunno 2020, con l'obiettivo di completare l'ospedale tra la fine del 2024 e l'inizio del 2025. Le carte bollate hanno fatto naufragare tutto, se così non fosse stato avremmo da poco inaugurato l'ospedale. 

Così il Galliera non può continuare - Il Si che Silvia Salis ha pronunciato sul Galliera come parte di una lista di 10 proponimenti, è sembrato più tiepido rispetto agli altri nove, la formulazione più complessa e articolata: il centrodestra lo ha capito e ha portato il tema in consiglio Comunale. Mentre Pd e riformisti hanno risposto con dei Si decisi, Movimento 5 Stelle e lista Rossoverde hanno avuto un atteggiamento diverso: entrambi, contattati ieri sera da Telenord, hanno smentito una spaccatura ma la storia dei loro movimenti e la posizione che su questo tema hanno sempre tenuto, ha reso difficile un allineamento totale. 

Polemiche politiche – Le dichiarazioni di ieri in Sala Rossa dei capigruppo Fabio Ceraudo (M5S) e Filippo Bruzzone (Rossoverde) hanno quindi riacceso il dibattito sulla capacità - tanta o poca - del centrosinistra di sostenere con chiarezza le opere ritenute strategiche per il futuro della città. E quello del Galliera è uno dei progetti che più di ogni altro evidenzia quanto sia difficile, in Italia, trasformare una visione in realtà.

Tempistiche – L’idea di un nuovo ospedale risale al 2008, quando l’Ente Galliera avviò lo studio di fattibilità. Nel 2011 il progetto preliminare fu approvato, nel 2014 aggiornato secondo le nuove norme sanitarie, nel 2015 la Regione stanziò 152 milioni. Da allora, tra opposizioni, varianti, approfondimenti e carte bollate, l’ospedale è rimasto sulla carta.  

Struttura prevista – Il progetto prevede due lotti: il primo destinato alle attività cliniche con un edificio su sette livelli, tre dei quali fuori terra; il secondo dedicato alla ristrutturazione dei padiglioni storici per ospitare funzioni logistiche. Il tutto con un’attenzione alla sostenibilità: pannelli solari, giardini pensili e impianti efficienti.

Italia Nostra – A ostacolare il percorso è stata soprattutto Italia Nostra, che dal 2009 ha presentato numerosi ricorsi, sostenendo che il progetto comprometterebbe il valore storico del complesso e porterebbe a una riduzione dei servizi. Una posizione legittima, ma che si è trasformata in un freno sistematico: nel 2021 il Consiglio di Stato le ha dato ragione su un vincolo, ma nel 2024 ha respinto l’ennesimo ricorso, liberando finalmente il cantiere.

Centrosinistra – Il vero tema politico, oggi, riguarda l’ambiguità con cui una parte della nostra politica ha affrontato la questione. I comitati, come quelli sostenuti da Italia Nostra, non sono stati contrastati ma spesso ascoltati con simpatia, nel timore di perdere consenso. Dopo vent’anni di ascolto, è tempo di agire.

Posizioni attuali – Anche il tentativo di mediazione proposto dall’Arcivescovo Marco Tasca segnala la necessità di uscire dall’impasse: “Ascoltare i cittadini è giusto – ha detto – ma serve una visione chiara per il bene collettivo”. Una posizione condivisa anche dall’Ente Ospedaliero, che ha difeso il progetto con forza attraverso le parole del vicepresidente Giuseppe Zampini e del direttore generale Francesco Quaglia.

Prossimi passi – L’apertura del cantiere è prevista per la prima metà del 2025. Non sarà solo la posa della prima pietra del Nuovo Galliera, ma anche un test di credibilità per la politica cittadina.

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