Genova, una montagna di sacchetti non biodegradabili e contraffatti sequestrati
di Redazione
Numeri impressionanti dell'attività del Nucleo Anticontraffazione della Municipale: 38 mila occhiali, 2993 giocattoli taroccati. Il punto degli assessori Viale e Bordilli

Circa 38 mila occhiali falsificati, 2.993 giocattoli non a norma e ben 60 mila sacchetti non biodegradabili sequestrati: sono i risultati ottenuti nel 2021 a Genova dal nucleo operativo anticontraffazione (Goac) della Polizia municipale illustrati dagli assessori comunali alla Sicurezza e al Commercio, Giorgio Viale e Paola Bordilli, insieme al comandante della Polizia locale Gianluca Giurato.
Tra gli articoli non conformi alle normative, meritano una menzione particolare anche i sacchetti monouso non biodegradabili e compostabili sequestrati dagli operatori del Goac: sono stati addirittura 85 chilogrammi per un totale di circa 60 mila sacchetti con falsificati il marchio della Comunità Europea e il materiale usato per la produzione. Ogni attività commerciale che li utilizza rischia una sanzione di 5 mila euro.
Secondo alcune stime il mercato del falso costa alle imprese italiane oltre 200 milioni all'anno di perdite e oggi la frontiera degli acquisti online rende sempre più difficile il contrasto a un fenomeno che genera concorrenza sleale. "Siamo riusciti a debellare il fenomeno del commercio abusivo su strada, - sottolinea Giurato - ma ora molti venditori abusivi vanno in giro mostrando i loro prodotti contraffatti con il cellulare, perciò siamo riusciti a smantellare quattro laboratori abusivi, tutti ricavati in appartamenti siti nel centro storico".
"Quando parliamo di contraffazione dobbiamo sempre tenere a mente le pesanti ripercussioni sulla salute, la sicurezza e anche l'economia" evidenzia Viale. "La lotta alla contraffazione è un preciso impegno che stiamo portando avanti in modo congiunto con i nostri assessorati, i rappresentanti delle associazioni di categoria e tutte le istituzioni coinvolte", afferma Bordilli.
Le indagini del Goac hanno riguardato anche la provenienza' del falso sequestrato a Genova, dal vestiario all'hi tech contraffatto. "All'origine troviamo puntualmente 'scatole vuote', testimonia Giurato - quando andiamo a verificare la provenienza troviamo quasi sempre capannoni e magazzini vuoti soprattutto in Campania, probabilmente usati come strumento dalla criminalità organizzata".
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