Genova: truffavano anziani con trucco del 'finto maresciallo o avvocato', quattro arresti

di Emilie Lara Mougenot

1 min, 27 sec

Colpivano tra Liguria, Emilia e Piemonte: sei truffe per un bottino da 20 mila euro tra soldi e gioielli

Genova: truffavano anziani con trucco del 'finto maresciallo o avvocato', quattro arresti

I carabinieri del nucleo investigativo di Genova hanno arrestato quattro persone accusate di aver messo a segno una serie di truffe ai danni di anziani nelle province di Genova, Piacenza e Alessandria. Il gruppo, composto da quattro napoletani di età compresa tra i 55 e i 27 anni, avrebbe accumulato un bottino complessivo di 20 mila euro, tra denaro e preziosi.

Il metodo – Il modus operandi era sempre lo stesso: le vittime, tutte persone anziane, venivano contattate telefonicamente da finti carabinieri o avvocati. Con una messinscena ben orchestrata, veniva loro raccontato che un familiare – solitamente un figlio – era coinvolto in un incidente stradale e che per evitare l’arresto era necessario pagare una somma di denaro immediatamente.

I beni sottratti – Le vittime, spesso sopraffatte dalla preoccupazione, si privavano di oggetti di valore come anelli, catenine, orologi e altri monili in oro, spesso legati a ricordi di famiglia.

L’indagine – Coordinati dal colonnello Michele La Stella, i carabinieri di Genova hanno avviato subito le indagini, scoprendo che i presunti truffatori provenivano dal Napoletano. In tempi rapidi, gli investigatori sono riusciti a fare luce sui sei episodi accertati e a identificare i responsabili.

I ruoli nell’organizzazione – L’organizzazione era ben strutturata: un membro del gruppo fungeva da telefonista, intrattenendo le vittime al telefono per guadagnare tempo e convincerle a consegnare i beni richiesti; un altro componente agiva come corriere, incaricato di ritirare il denaro o i gioielli dalle vittime.

Gli arresti – Tre degli arrestati sono stati trasferiti al carcere di Poggioreale a Napoli, mentre il quarto si trovava già detenuto nel carcere di Bologna per altri motivi. Gli inquirenti stanno verificando se il gruppo possa essere responsabile di ulteriori truffe simili.

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