Genova, tensione all'ex ostello della gioventù. I residenti: "Non siamo razzisti ma situazione fuori controllo"
di Giorgia Fabiocchi
Al momento sono 11 i minori ancora presenti all’interno della struttura, al centro del dibattito il tema dei minori non accompagnati
Il tema dei minori non accompagnati rischia di diventare sempre più centrale nella gestione di giovanissimi migranti che sbarcano in Italia in cerca di una collocazione e di un futuro migliore rispetto a quello che hanno lasciato. È una situazione che riguarda l’intera Nazione, ma proprio in queste ore a Genova, l’ex ostello della gioventù che ne ospita un gruppo, è al centro della cronaca, dopo lo scontro a distanza tra i ragazzini stranieri e alcuni giovani abitanti del quartiere. È una linea sottile quella che separa la paura di essere tacciati di razzismo e la denuncia di quanto accade di giorno e di notte.
"Qua non c'entra niente il razzismo, Oregina è un quartiere tranquillo con la gente che lavora e non pensa a niente di strano. Le notizie che sono circolate sono sbagliate - racconta ai nostri microfoni Felice Ravalli, presidente Associazione cittadini Centro Est -. Qua è un mese e mezzo che andiamo avanti con rapine ai vecchietti, palpeggiamenti alle ragazze sugli autobus, rapine ai ragazzi, a cui rubano le scarpe. La situazione è fuori controllo".
Uno scontro a distanza, l’altra notte, tenuto sotto controllo dall’arrivo degli agenti della polizia e dei carabinieri, ma che ha provocato la rabbia dei residenti e delle maestre della scuola per l’infanzia che, in queste settimane, si sono sentite abbandonate. Il vero problema, ci spiega un papà del quartiere, è che non c’è una corretta gestione dei minorenni, abbandonati a se stessi, con il proprio malessere e i propri tormenti.
"Riteniamo che ci sia stata un'assenza di gestione di questi ragazzi e che quello che è avvenuto - e che in qualche modo condanniamo - ovvero la reazione dei ragazzi del quartiere, sia nata per rivendicare lo stato di malessere che è stato generato da una rapina fatta la sera prima" spiega Davide Toso.
E allora arriva forte e chiara la richiesta alle istituzioni locali, chiamate a gestire una situazione che potrebbe diventare esplosiva. "Chiediamo di gestire e non solo di collocare, chiediamo alle istituzioni, tutte, di adoperarsi affinché il problema non esista, perché dev'essere prioritaria la gestione di questi ragazzi che, come tutti gli altri, hanno dei bisogni", prosegue Toso.
Negli studi di Telenord è intervenuto l’assessore alla Sicurezza del comune di Genova Giorgio Viale che ha assicurato il trasferimento dei giovani in altre strutture nel giro di pochi giorni. Al momento sono 11 i minori ancora presenti all’interno dell’ex ostello della gioventù.
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