Genova, teatro: dal 4 al 5 aprile alla Tosse "Topografia del caso"

di Redazione

Lo spettacolo, diretto da Giancarlo Mariottini con l'aiuto regia di Ilaria Piaggesi e Riccardo Selvaggi, è frutto del lavoro del Gruppo Teatrale Stranità

Il Teatro dell'Ortica presenta Topografia del Caso, il nuovo spettacolo del Gruppo Stranità, in scena al Teatro della Tosse dal 4 al 5 aprile. Lo spettacolo è un viaggio attraverso i luoghi che abitano la mente e l’anima, con paesaggi fatti di memorie, saperi e affetti, che si fanno tutt’uno con l’aria, gli odori, l’intonaco e il cemento e dove si incontrano la sofferenza e la speranza. La casa, la comunità, la città. Come si abitano questi spazi? È possibile costruire luoghi che fanno salute? È possibile costruire luoghi che favoriscano la salute mentale?

Lo spettacolo, diretto da Giancarlo Mariottini con l'aiuto regia di Ilaria Piaggesi e Riccardo Selvaggi, è frutto del lavoro svolto in questi anni dal Gruppo Teatrale Stranità, ed è dedidicato alla memoria di Anna Solaro, la attrice e regista del Teatro dell’Ortica, scomparsa nel novembre del 2022 e che insieme a Mirco Bonomi, nel 1997, ha fondato questo laboratorio. Il progetto di teatro sociale coinvolge pazienti psichiatrici seguiti dalla Salute Mentale della ASL 3 Genovese, attori, operatori socio-sanitari e volontari, tutti impegnati in un laboratorio teatrale settimanale.

“Topografia del Caso” riprende il discorso iniziato con le precedenti produzioni Sintomatologia dell’esistenza e Supereroi smascherati. “E’ una spettacolo che parla di mappe - racconta Giancarlo Mariottini regista - e della possibilità di orientarsi all’interno di mappe da decifrare. Spesso non è facile muoversi all’interno delle traiettorie possibili che si hanno, e all’interno di momenti in cui ci si trova smarriti. L’idea di lavorare sulla ricerca di una strada è nata da una esigenza fortissima interna al gruppo dopo la scomparsa di Anna Solaro, che per tanti anni è stata la guida del progetto. Abbiamo raccolto e rielaborato tutto quello che negli anni abbiamo fatto insieme ad lei. C’era la necessità di ricercare delle nuove strade possibili: quel dolore riguardava tutti, andava messo in campo e condiviso. Costruire questo spettacolo ha avuto il senso di ritrovarsi, dismettendo per quel momento i ruoli che abbiamo, e che spesso ci stanno anche un po’ stretti, e ritrovarsi come persone: ognuno con la sua storia, specificità e unicità, ognuno come un unico caso, un po’ come dice il titolo, al di là di condizioni cliniche”.

“Il Gruppo  Stranità è molto dinamico e al momento comprende circa quaranta persone tra pazienti psichiatrici, attori, operatori socio-sanitari e volontari – spiega Mariottini – e utilizza il teatro con i suoi linguaggi e i sui strumenti per creare momenti di incontro, di sostegno a progetti di riabilitazione e al raggiungimento di autonomie. È una sorta di palestra di relazioni, dove scoprire qualcosa che poi si può esportare anche all’esterno, un mezzo per realizzare una promozione sociale, per avvicinare persone che generalmente vengono lasciate ai margini. La malattia mentale porta con se uno stigma di cui si ha paura, di cui non si parla. Un alone che allontana le persone che ne soffrono, che le esclude. Ecco il teatro è quello strumento che rende possibile uscire da questi meccanismi, si a livello personale si a livello collettivo”.

In calendario tre repliche: dopo il debutto di giovedì 4 aprile ore 20.30, lo spettacolo sarà in scena sempre al Teatro della Tosse il 5 aprile alle ore 10.30 e alle 20.30.