Genova, stop ai lavori della metro: il Comune annulla il contratto con le imprese

di Carlotta Nicoletti

3 min, 29 sec

Salis e Ferrante: “Pronti a cambiare esecutore, non accettiamo altri blocchi non giustificati”

Genova, stop ai lavori della metro: il Comune annulla il contratto con le imprese

I cantieri delle tratte Brin-Canepari e Brignole-Martinez della metropolitana di Genova sono in grave ritardo. La prima è ferma al 50% nonostante dovesse essere completata entro fine 2025. La seconda è appena al 10% e la situazione appare del tutto bloccata. Per questo motivo il Comune ha deciso di rescindere il contratto con gli appaltatori.

La decisione - "Abbiamo trovato una situazione di totale immobilismo nei cantieri Brin-Canepari e Brignole-Martinez e abbiamo deciso di agire per il bene della città". Lo ha dichiarato oggi la sindaca di Genova Silvia Salis annunciando la rescissione dei contratti con le imprese responsabili delle due tratte della metropolitana. "Era una situazione nota già alla precedente amministrazione – è stato precisato – ma durante la campagna elettorale non sarebbe stato proficuo portarla alla luce. La decisione arriva in un contesto in cui, ha ricordato la sindaca "negli ultimi otto anni non è stato aperto neanche un metro di nuova metropolitana". L’ultima stazione risale infatti al 2012. "Questo è inaccettabile: Genova ha bisogno di un sistema di trasporto efficiente e moderno, e non può più permettersi ritardi o cantieri bloccati.

Brin-Canepari – Doveva essere pronta entro marzo 2025, ma al momento l’opera è solo a metà e il cantiere è praticamente fermo. “L’unico ritardo giustificabile è quello legato al ritrovamento di reperti archeologici e alla presenza di idrocarburi – ha spiegato l’assessore alle opere strategiche Massimo Ferrante – ma la giustificazione copre otto mesi. A oggi, siamo molto oltre”.

Personale ridotto – Nei cantieri si registra “una presenza di operai inferiore a quella prevista dal contratto”. Un’anomalia che, secondo Palazzo Tursi, conferma la mancanza di volontà da parte dell’impresa di concludere i lavori nei tempi previsti.

Brignole-Martinez – Qui la situazione è ancora più compromessa. “Siamo al 10%, i lavori si sono limitati a interventi preliminari in via Archimede e poi si sono completamente fermati. I cittadini di San Fruttuoso lo vedono ogni giorno”.

Cambio di rotta – L’amministrazione valuta l’interruzione dunque del rapporto con l’attuale esecutore. “Ci fermiamo ora per ripartire con chi ha la capacità e la volontà di portare a termine l’opera”, ha dichiarato l'assessore Ferrante. E ora chiedernno alle aziende arrivate seconde e terze nel bando del 2021 se vogliono proseguire loro, se questo avverrà i lavori procederanno con più rapidità altrimenti bisognerà rifare il bando di gara e l'assegnazione. A quel punto i tempi si allungheranno molto di più. 

Responsabilità – Il Comune precisa che “non ci sono debiti nei confronti dell’impresa. I pagamenti sono stati regolarmente effettuati grazie ai fondi ministeriali”. I ritardi, dunque, non dipendono dalla stazione appaltante.

Linea chiara – “Non accettiamo più ritardi non giustificati. Siamo pronti a tagliare il cordone ombelicale se necessario, per affidare i cantieri a chi vuole davvero portarli a termine" conclude Ferrante.

Preoccupazione di Andrea Tafaria (Filca Cisl) - "Siamo preoccupati per il futuro dei lavoratori, si tratta di edili assunti specificatamente per quel cantiere. Parliamo di almeno trenta addetti, attualmente operativi sono circa una dozzina. A parte il fatto che c’era stato un incontro qualche settimana fa con l’assessore Ferrante sul futuro della metropolitana e ci aveva promesso un aggiornamento che non c’è mai stato, ma adesso quello che ci importa è il destino dei lavoratori. Intanto nell’immediato chiediamo all’azienda Manelli che questi lavoratori attualmente impegnati nell’opera della metropolitana vengano spostati nel cantiere di piazza Corvetto per evitare di ritrovarsi senza occupazione dal tramonto all’alba. Seconda questione chiediamo al Comune di Genova che venga applicata la clausola di salvaguardia occupazionale per gli edili che hanno operato in questi mesi nella metropolitana: chi subentra nell’appalto deve fornire un impegno preciso a garanzia della tutela occupazionale di queste figure di grande professionalità che conoscono perfettamente l’infrastruttura. Serve e vogliamo un impegno preciso senza tentennamenti da parte di nessuno. Istituzioni comprese”, spiega Andrea Tafaria, segretario generale Filca Cisl Liguria.

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