Genova, Pitto (Spediporto): "Sul futuro del porto occorre ragionare anche su Savona e infrastrutture"

di Edoardo Cozza

Il presidente dell'associazione degli spedizionieri: "Anche il retroporto è un tema che va toccato, altrimenti la visione resta parziale"

Tocca tanti temi Alessandro Pitto, il presidente di Spediporto, nell'intervista con Telenord. Il numero uno dell'associazione degli spedizionieri parte analizzando la situazione legata al caro-prezzi avvertito a inizio anno ed esploso con lo scoppio della guerra in Ucraina: "C'è stato un aumento improvviso per i prezzi dei carburanti e per chi si occupa di logistica tocca su due fronti: sia per le navi, che per il gasolio dei camion. La crescita è stata del 40 per cento in pochi giorni e questo ha avuto un aggravio ulteriore su costi che erano già in aumento. Genova e la Liguria non avevano molti scambi commerciali con i porti russi e ucraini, nonostante sia un mercato significativo, ma in generale tutti i carrier hanno sospeso i servizi con la Russia e questo provoca problemi sia sugli ordini in partenza, sia sulla merce bloccata in quei porti".

Per quanto riguarda argomenti più locali, Pitto commenta il 'position paper' di Confindustria Genova sul tema porto: "Ogni contributo di pensiero per lo sviluppo è il benvenuto, ma personalmente penso che sarebbe opportuno estendere l'analisi anche a Savona, visto che l'Autorità Portuale è unica e va visto tutto insieme nel complesso. E andrebbe anche analizzato il retroporto, tra collegamenti stradali, ferroviari e sviluppo di attività logistiche, un tema molto caro a noi di Spediporto: se vogliamo dare una visione complessiva del porto non ci si può focalizzare solo su un aspetto. Abbiamo sempre abusato del termine 'Modello Genova', ma stavolta ha senso: procedere in parallelo è più utile di concentrarsi su una sola opera per volta". 

Sulla diga foranea e sui depositi chimici, Pitto non si espone troppo: "Abbiamo sempre detto che non abbiamo troppe competenze tecniche per argomentare: di sicuro la prima è un'opera che serve per crescere ancora e sullo spostamento dei secondi ci rimettiamo alle valutazioni degli esperti sicuramente competenti che hanno trattato la questione, ma forse serviva un po' più di condivisione nella decisione, anche se la collocazione va sicuramente trovata per queste attività",