Genova, nella notte deserta la rabbia del tassista: "Siamo tutti abbandonati"

di Michele Varì

Lo sfogo di un autista a De Ferrari: "Nessun aiuto, non ci siamo mai rialzati, siamo in ginocchio, ci hanno tolto anche la dignità"

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"Va malissimo, andiamo per cartone, noi non ci siamo mai rialzati e ci hanno tolto il sorriso...".

Parte così lo sfogo di un tassista incontrato all'una di notte di martedì nel posteggio di piazza De Ferrari, nel centro di Genova dove è come accerchiato dal nulla: locali chiusi, come dettano i decreti anti covid, rare persone, un guardiano notturno, qualche esercente che torna a casa, una volante della polzia, le pattuglie della polizia locale che battono palmo a palmo il centro storico.

 "Ci hano tolto anche la dignità, e dire che Genova potrebbe essere una Montecarlo italiana perchè ne ha tutte le potenzialità".

"Colpa della pandemia? Si, ma servirebbe la buonavoltà  - continua duro il tassista - per trovare fonti di guadagno come fanno nelle altri parti d'Europa dove chi è in difficoltà percepisce dei denari a fondo perso, qui non li prendi nè a fondo perso nè in prestito qui non ti danno un c... Nessuno tutela il cittadino, siamo tutti abbandonati, dal primo all'ultimo, faccio il turno di notte, dalle 17 alle 5, e se le dico cosa guadagno mi vergogno andare a lavorare la sera, macanza di rispetto per sè stessi, dalle 17 ho fatto quattro clienti. Non si muove più nessuno, questo è terrorismo, la gente ha paura, è fobica, ti aggredisce, io indosso la mascherina perchè temo il virus, non potrebbe essere altrimenti, anche se non so se è vero o è falso perchè la verità non ce la dicono".