Genova: legale esclusa da concorso universitario "vince" al Consiglio di Stato

di Redazione

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La giurista si era vista superare nella selezione dal figlio di un docente emerito, finito ai domiciliari nella conseguente inchiesta giudiziaria

Genova: legale esclusa da concorso universitario "vince" al Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato ha dichiarato definitivamente illegittima l'esclusione dell'avvocata tributarista Caterina Corrado Oliva dal concorso per l'assegno di ricerca all'Università di Genova che era stato poi assegnato al dottor Luca Costanzo. Da quella vicenda era nata l'inchiesta della procura sui concorsi truccati a Giurisprudenza che aveva portato agli arresti domiciliari l'allora prorettrice Lara Trucco e il professore emerito di diritto costituzionale Pasquale Costanzo, padre di Luca. Secondo gli investigatori, l'assegno di ricerca venne vinto da Costanzo grazie a una commissione costituita ad hoc proprio per favorirlo.

La Corrado Oliva era stata esclusa perché, secondo la commissione, non avrebbe avuto i titoli per partecipare, nonostante avesse conseguito nel 2002, all'Università di Pisa, un dottorato di ricerca in Diritto pubblico dell'economia. La tributarista aveva impugnato l'esclusione e denunciato e il Tar della Liguria le aveva dato ragione. Costanzo aveva impugnato sostenendo che quel titolo non fosse sufficiente.

Secondo i giudici del Consiglio di Stato deve "confermarsi che in virtù del dottorato in diritto pubblico dell'economia, finanza e processo tributario posseduto l'avvocata Corrado Oliva è titolata a partecipare alla procedura concorsuale oggetto del presente giudizio. Il titolo di alta formazione è infatti corrispondente a quello richiesto dal bando sul piano formale, mentre sul piano sostanziale lo stesso risulta riconducibile ad una macrocategoria fondata su presupposti di affinità scientifica che a suo tempo hanno giustificato l'accorpamento delle diverse materie cui si riferisce il titolo di alta formazione conseguito dalla medesima ricorrente".

L'indagine della guardia di finanza, coordinata dal pubblico ministero Francesco Cardona Albini, aveva portato Trucco e il professore emerito Costanzo a dimettersi dagli incarichi. Le fiamme gialle avevano scoperto mercanteggiamenti di ruoli e concorsi per sette bandi. Secondo l'accusa i concorsi venivano tagliati su misura per fare vincere i candidati amici.

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