Genova, incontro con Albanese spostato ai Luzzati. Cavo (NM): "Problema è data, non sede". Salis: "Destra condanna relatrice Onu, non saluti romani"

di steris

9 min, 23 sec

Inizialmente era previsto che l'incontro si tenesse a Palazzo Ducale, poi il cambio di collocazione

Genova, incontro con Albanese spostato ai Luzzati. Cavo (NM): "Problema è data, non sede". Salis: "Destra condanna relatrice Onu, non saluti romani"

Cambio di location per l’atteso incontro con Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei Territori palestinesi. L’evento, previsto per martedì 7 ottobre alle ore 20, non si terrà più a Palazzo Ducale, come inizialmente annunciato, ma sarà ospitato all’aperto presso i Giardini Luzzati, nel cuore del centro storico.

Lo comunicano gli organizzatori di Defence for Children, esprimendo «rammarico per il cambiamento dell’ultimo minuto, indipendente dalla loro volontà», e ringraziando il Comune di Genova, la Fondazione Palazzo Ducale e lo staff dei Giardini Luzzati «per la disponibilità e la collaborazione nei tempi brevissimi richiesti».

L’appuntamento resta gratuito e a ingresso libero fino a esaurimento posti, con la conferma del format dell’intervista pubblica, che sarà condotta dal giornalista Matteo Macor. L’evento sarà inoltre trasmesso in diretta streaming sui canali di Good Morning Genova e sulla pagina YouTube di Defence for Children. Gli organizzatori, tuttavia, non hanno modificato il calendario dell’evento, sottolineando il carattere pubblico e civile del confronto. La nuova sede ai Giardini Luzzati, spazio culturale indipendente della città, garantirà comunque lo svolgimento dell’incontro in un contesto aperto e partecipativo.

Un evento al centro delle polemiche politiche - La partecipazione della sindaca Silvia Salis è stata confermata, nonostante le polemiche sollevate nelle ultime ore. La deputata e capogruppo comunale di Noi Moderati, Ilaria Cavo, ha criticato la scelta della data, chiedendo alla prima cittadina di intervenire per lo spostamento dell’incontro. Il 7 ottobre ricorre infatti l’anniversario dell’attacco ai kibbutz israeliani da parte di Hamas, avvenuto nel 2023. Infatti neanche il cambiamento di sede basta a neutralizzare le perplessità della coordinatrice nazionale di NM: "Insisto. Lo spostamento, ora deciso, dell'evento con Francesca Albanese da Palazzo Ducale ai Giardini Luzzati non cambia la sostanza del problema e non lo risolve. È una decisione pilatesca. Il problema non è solo il luogo ma soprattutto la data scelta per il dibattito: il 7 ottobre, l'anniversario  dell'attacco terroristico di Hamas al Kibbutz e la strage di israeliani, e questa coincidenza non è accettabile. Per questo ribadiamo alla sindaca Silvia Salis e alla sua giunta che si deve individuare un'altra data, ascoltando anche la comunità ebraica,  altrimenti questo spostamento ai Giardini Luzzati, peraltro dedicati a una eccellenza della cultura genovese di origine ebraica, rischia di diventare un'ulteriore provocazione. Nella stessa giornata è previsto anche un incontro di Albanese in un rettorato occupato: da parte della sindaca, che rappresenta tutti, occorre un segnale chiaro, per evitare che si alzino i toni in un momento delicato. Un segnale che non puo' essere rinviato". 

La replica della sindaca Salis - "Il centrodestra ha detto che c'era il diritto a manifestare quando il 5 maggio 2025 durante la commemorazione di Ugo Venturini è stato fatto il saluto romano nel centro di Genova inneggiando a un passato che vogliamo tutti dimenticare, io credo che quello sia molto grave, sia gravissimo e sinceramente sentire questi toni oggi mi lascia un po' perplessa". Così la sindaca di Genova Silvia Salis replica alle critiche del centrodestra per la sua annunciata partecipazione all'incontro con la relatrice delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati Francesca Albanese organizzato da Defence for Children Italia domani in concomitanza con il secondo anniversario dell'attacco terroristico di Hamas a Israele.
    "Tengo conto di tutte le sensibilità ed è giusto che ognuno si esprima, quella di domani con Francesca Albanese è una serata che è stata organizzata da un'associazione e noi abbiamo dato a disposizione i nostri contatti per organizzarla - ribadisce Salis -. Non mi piacciono le polemiche che sento arrivare soprattutto dal centrodestra perché io ricordo a tutti che il 5 maggio 2025 è stato commemorato Ugo Venturini con dei saluti romani nel centro di Genova, lì si era parlato di diritto a manifestare".
    "Non capisco perché in questo momento si chieda al sindaco di non intervenire, penso che sia stato molto grave quando è stato fatto il saluto romano nel centro di Genova, non ho visto comunità o il centrodestra strapparsi le vesti per questa cosa, si è parlato del diritto a manifestare nella legalità - dichiara Salis facendo riferimento alla protesta della comunità ebraica genovese per il convegno con Francesca Albanese domani a Genova -. Ecco io credo che quando c'è il diritto a manifestare qualsiasi cosa nella legalità, con un'associazione che può organizzare una serata in uno spazio, sinceramente la deriva un po' populista io non la sostengo".

Ma il trasferimento non basta a Francesco Maresca, consigliere comunale FdI: “Gravissima la scelta di autorizzare l’intervento di Francesca Albanese ai Giardini Luzzati il 7 ottobre. Una mancanza di rispetto verso le vittime di Hamas e la comunità ebraica. Quando ero assessore, non avrei mai autorizzato l’intervento di Francesca Albanese ai Giardini Luzzati. Consentirle di partecipare proprio il 7 ottobre è una decisione gravissima. In quella data, un anno fa, Hamas compiva uno dei massacri più atroci della storia recente, uccidendo migliaia di persone innocenti solo perché israeliane. Scegliere di dare spazio, in quel giorno simbolico, a chi ha espresso posizioni ambigue o divisive sul conflitto israelo-palestinese rappresenta una mancanza di rispetto verso la memoria delle vittime e verso la comunità ebraica. È una scelta vergognosa, che alimenta un clima di antisemitismo e intolleranza, invece di favorire dialogo e consapevolezza. Genova è una città libera, democratica e solidale: le sue istituzioni dovrebbero essere le prime a difendere questi valori, non a metterli in discussione".

Analoghe perplessità provengono dal gruppo regionale della Lega: "Bene che Palazzo Ducale, luogo di cultura e sapere per tutti, non sia megafono di ‘fake news’ dei ProPal di sinistra. Come giustamente indicato dalla Comunità ebraica genovese e dall’ex candidato sindaco del Pd Ariel dello Strologo, la presenza di Francesca Albanese a un evento in programma proprio domani, anniversario della strage dei terroristi palestinesi di Hamas, sarebbe stata a dir poco inopportuna e in ogni caso va stigmatizzata con grande fermezza. Non si può parlare bene o ‘dimenticarsi’ del 7 ottobre 2023, ma bisogna esprimere condanna. In particolare, tra le altre cose, la relatrice dell’Onu pro palestinesi, che veicola idee antisemite, ha anche contribuito alla diffusione di ‘fake news’ sulla vendita di armi a Israele da parte di Leonardo, quando perfino l’amministratore delegato ed ex ministro Roberto Cingolani ha ben spiegato che l’azienda non le vende più da quando si è iniziato il conflitto. Inoltre, alcuni giorni fa, ha duramente criticato e umiliato il sindaco di Reggio Emilia Marco Massari perché ha correttamente ribadito che la liberazione degli ostaggi è condizione necessaria per avviare il processo di pace. Spiace poi constatare che all’evento, spostato da Palazzo Ducale ai Giardini Luzzati, partecipi Anpi, organizzazione scesa ieri in piazza insieme a coloro che hanno esposto il vergognoso e inaccettabile striscione: “7 ottobre, giornata della Resistenza palestinese”. Pertanto, se il sindaco di Genova Silvia Salis è davvero schierata per la pace e la non violenza allora eviti di partecipare all’incontro con Francesca Albanese perché è divisivo e non è a favore della pace, che si sta per avvicinare soltanto grazie al grande impegno e proficuo lavoro del presidente Usa Donald Trump. Se però deciderà di non rinunciare, chiediamo a Salis di avere il coraggio di ribadire in faccia alla relatrice dell’Onu che l’immediata liberazione degli ostaggi è condizione necessaria per avviare il processo di pace e che la Città di Genova è amica anche del popolo israeliano, attaccato dai terroristi palestinesi di Hamas e da anni in prima linea per difendere la democrazia in Medio Oriente”. Lo hanno dichiarato il consigliere regionale delegato allo Sviluppo economico Alessio Piana, il capogruppo regionale Sara Foscolo e il presidente della III commissione regionale Attività produttive Armando Biasi (Lega).

Paola Bordilli, esponente leghista in consiglio comunale, aggiunge: “Fatico moltissimo a capire il senso di questa scelta: che differenza c’è tra i due siti? Non sono forse anche i Giardini Luzzati un luogo pubblico di proprietà comunale, dato in gestione tramite bando? È forse un modo per far credere a tutti che si sia ‘risolto un problema’? La data del 7 ottobre è altamente fuori luogo, inopportuna, infelice e assolutamente non condivisibile” per manifestazioni di questo tipo. “Il tema vero è che ogni iniziativa ricadente in questa giornata finirebbe con il fare solo male alla città – sottolinea Bordilli –. A rendere il quadro ancora più grave vi è la partecipazione annunciata della dott.ssa Albanese al rettorato occupato: stiamo raggiungendo livelli davvero nefasti per Genova, e il Sindaco continua a tacere”.

Ghio (AVS): "Incontro con Albanese, atto di verità e giustizia" - "Ospitare Francesca Albanese a Genova il 7 ottobre non è una provocazione, ma un gesto di verità, di giustizia e di coraggio civile» – ha detto Francesca Ghio, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra in Consiglio comunale.
«In questi giorni abbiamo assistito a polemiche strumentali, alimentate da chi preferisce silenziare chi denuncia le violazioni del diritto internazionale anziché affrontare la realtà dei fatti. Albanese non è “divisiva”: è una relatrice speciale delle Nazioni Unite che svolge il proprio lavoro con competenza, coraggio, indipendenza e rigore, documentando ciò che da quasi due anni il mondo intero vede a Gaza.»
La Ghio ha poi sottolineato come la data del 7 ottobre non sia motivo di imbarazzo come suggerito da alcuni esponenti del centrodestra cittadino, ma occasione di riflessione: «Scegliere di ospitarla proprio in quel giorno significa ricordare tutte le vittime, e riconoscere la violenza di Hamas non può giustificare il genocidio in corso e neanche la storia del popolo palestinese schiacciato da un secolo, significa riaffermare un principio universale: la difesa dei diritti umani vale per tutti, sempre, e non può essere sospesa in nome della vendetta o della geopolitica. Dare voce a Francesca Albanese – ha proseguito la Ghio – è un dovere democratico. Chi la attacca, spesso senza nemmeno conoscere i suoi report o leggere i suoi interventi, dimentica che sta colpendo un’autorevole rappresentante delle Nazioni Unite, impegnata nel documentare crimini di guerra e violazioni dei diritti umani. Tacitarla sarebbe un insulto non solo alla libertà di espressione, ma anche alla dignità delle istituzioni locali e internazionali.»
«Proprio in un momento in cui la propaganda sionista cerca di offuscare la verità e polarizzare ogni discussione, - ha concluso la prima firmataria della mozione che ha permesso alla nostra città di riconoscere lo stato della Palestina - Genova, sempre in prima linea e dalla parte giusta della storia, sceglie giustamente di aprire uno spazio di confronto e consapevolezza. Perché di fronte a un genocidio non si può restare neutrali. O come Francesca Albanese si sta dalla parte giusta della barricata, quella che difende la vita, la verità e la pace o si è la barricata stessa.”

Per restare sempre aggiornati sulle principali notizie sulla Liguria seguiteci sul canale Telenord, su Whatsapp, su Instagramsu Youtube e su Facebook.