Green pass dagli estetisti: "Disdette a raffica. alla fine Ffavorirà chi lavora a nero"
di Anna Li Vigni
La fondata ipotesi di Simona Perri, estetista: "Chi non ha il Green Pass si rivolgerà a chi lavora in casa e non tutti sono in regola". In questo modo si alimenta il lavoro sommerso degli abusivi del settore”
Simona Perri in una sola giornata ha ricevuto 4 disdette. In effetti lei, estetista e truccatrice, non credeva che ci fossero così tanti non vaccinati: "Non avendo il Green Pass, succede che le persone si rivolgono a chi lavora in nero a casa. Sto cercando di andare avanti con i prezzi di prima. Come sappiamo tutti sono aumentate le bollette. Come estetica siamo soggetti all'uso di prodotti monouso. Abbiamo affrontato molti costi. Stiamo affondando sempre di più. Siamo aperti ma molti appuntamenti sono stati disdetti", racconta Simona Perri che da un paio di anni si è sistemata in un piccolo locale in Via Trebisonda.
Il telefono non squilla e se lo fa è per annunciare la cancellazione di un appuntamento. Sul volto di Simona si legge stanchezza e cattivo umore di chi da anni opera nel settore e anzichè migliorare la propria posizione, vede, giorno dopo giorno, un peggioramento della situazione lavorativa e di tutti gli sforzi fatti per mandare avanti l'azienda. Molti estetisti hanno anche dipendenti e costi fissi da affrontare.
"In generale, a prescindere dal Green Pass, per fare una ceretta posso andare a casa di un estetista abusivo, mentre la bistecca per i miei figli, sono costretta a comprarla dal macellaio", sottolinea Simona Perri.
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