Genova, Confcommercio: "Green Pass nei negozi? Giusto ma evitiamo disparità di trattamento"

di Marco Innocenti

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"Siamo d'accordo con gli obiettivi della norma ma non sul fatto che per raggiungere questi obiettivi si crei un danno ad alcuni e un beneficio ad altri"

Genova, Confcommercio: "Green Pass nei negozi? Giusto ma evitiamo disparità di trattamento"

Ieri la firma sul decreto da parte del premier Draghi: dal 1° febbraio, in molte attività commerciali ritenute "non essenziali" dall'esecutivo, sarà necessario esibire il Green Pass (quello base, ottenibile anche col tampone). Già da qualche giorno, intanto, la stessa norma è in vigore per parrucchieri, estetisti e studi di tatuaggi. Ma la decisione del governo non ha mancato di scatenare polemiche e discussioni fra le associazioni dei commercianti.

"Comprendiamo le finalità dell’operazione - scrivono in una nota Paolo Odone e Umberto Solferino, rispettivamente presidente di Confcommercio Genova e presidente della Consulta dei Civ - e i nostri imprenditori sono sempre stati ligi a tutte le diposizioni per evitare o contenere il contagio, allo scopo di poter prima possibile ripartire scongiurando i rischi che tutti conosciamo. Tuttavia oggi è indispensabile che il Governo corregga alcune palesi disparità di trattamento".

"In un negozio di vicinato che vende, ad esempio, tv ed elettrodomestici è necessario il green pass ma in un supermercato alimentare che vende anche altri prodotti non essenziali, come ad esempio appunto TV, non sarà necessario il green pass e si potrà acquistare qualsiasi articolo. Lo ha precisato una faq del Ministero. Si tratta di una disparità di trattamento che come è ben comprensibile danneggia i piccoli negozi. Ripetiamo, siamo d'accordo sugli obiettivi ma non sul fatto che per raggiungerli si venga a creare un danno ad alcuni e un beneficio ad altri. Invitiamo pertanto gli Enti preposti a fare leva sul Governo affinchè si corregga con sollecitudine questa assurdità".