Genova, in vendita il palazzo storico di corso Italia: ultimi inquilini sotto sfratto

di R.S.

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Prezzo di partenza per l'intero immobile di circa 15,8 milioni di euro

Genova, in vendita il palazzo storico di corso Italia: ultimi inquilini sotto sfratto

L’imponente edificio al civico 30 di corso Italia, una delle architetture liberty più suggestive di Genova, si presenta oggi quasi deserto e silenzioso. Le tapparelle abbassate, gli ingressi chiusi a chiave e le porte secondarie sbarrate trasmettono l’idea di un immobile abbandonato, lontano dall’animazione che un tempo lo caratterizzava.

Eppure, nonostante l’apparenza, alcuni appartamenti continuano ad essere abitati. Sono poche famiglie, gli ultimi inquilini rimasti, che da anni vivono in questo palazzo un tempo di proprietà dell’ente previdenziale Inpdai, oggi gestito dalla società Invimit, controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Negli ultimi anni, il palazzo ha attraversato numerosi passaggi di proprietà e gestioni amministrative, fino a essere posto in vendita con un prezzo di partenza di circa 15,8 milioni di euro. Questa vendita segna un punto di svolta per l’edificio, che per anni è stato anche definito come “ex Inps” e che ora rischia di cambiare drasticamente destinazione d’uso.

Gli inquilini, nonostante abbiano sempre regolarmente pagato l’affitto, si trovano ora in una situazione difficile: sono stati infatti notificati gli sfratti e dovranno lasciare le loro case entro la fine di agosto, con una causa già fissata in tribunale per la “finita locazione”. Una circostanza che sottolinea la difficoltà di mantenere una presenza abitativa in un immobile destinato a un futuro diverso.

Il palazzo, posto in una delle zone più suggestive della città, tra l’abbazia di San Giuliano e la vista sul mare, appare ora in uno stato di semi abbandono. L’edificio presenta segni di usura, con aree da ristrutturare e zone chiuse al pubblico. La vendita ha attirato l’attenzione di potenziali acquirenti, con visite e appuntamenti per visionare l’immobile in vista della scadenza fissata per metà ottobre.

Tra le ipotesi più diffuse per il futuro dell’edificio vi è quella di una sua trasformazione in struttura alberghiera, un’idea accolta con favore dagli operatori della zona, che vedrebbero nell’apertura di un hotel una possibilità di rilancio commerciale e turistico. Rimane però forte la preoccupazione per il destino degli ultimi abitanti, che rischiano di perdere la loro casa e una realtà che, per quanto fragile, rappresenta ancora una comunità.

Il caso del civico 30 di corso Italia riflette le tensioni che spesso accompagnano i processi di riqualificazione urbana e vendita di immobili di pregio: da un lato l’esigenza di valorizzare e rigenerare gli spazi, dall’altro la difficoltà di tutelare chi vi abita da tempo, soprattutto in assenza di soluzioni alternative

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