Genova, il “Don Giovanni” di Arturo Cirillo debutta al Teatro Ivo Chiesa

di Anna Li Vigni

L’attore napoletano, regista e interprete del leggendario seduttore: “Dopo ogni conquista arriva la noia”

Uno delle mie prime lunghe battute che io recito è proprio questo, cioè è Don Giovanni che dice quanto è sempre più interessante l'atto del conquistare. Poi in realtà una volta ottenuto  il risultato uno poi s'annoia e si addormenta nell'amore dice appunto proprio don Giovanni, cioè nel senso che se non c'è continuamente un nuovo stimolo, poi in realtà una volta poi ottenuta quella cosa, quella cosa come dire, perde anche perde anche di valore.

Cirillo attore e regista - Diciamo che stare anche un po' dentro e fuori durante le prove dello spettacolo e in qualche modo anche continuare anche un po' a modificare lo spettacolo anche replica dopo replica è per me un fatto abbastanza normale, cioè nel senso che io non ho trovato particolari difficoltà, cioè mi sono insomma comunque formato in questo modo e per me diciamo che fare teatro è questo modo qui.

Don Giovanni è cambiato. Chi è il Don Giovanni di oggi?
Don Giovanni di oggi forse è sicuramente più nevrotico, anche perché in qualche modo ha attraversato anche la psicanalisi, no? Insomma, voglio dire, insomma, anche un po' un'indagine del profondo dei lati, se vogliamo, anche più neri, dei lati anche più ossessivi. In fondo anche questo corteggiare continuo è un atto anche molto nevrotico e in fondo anche abbastanza celibe poi alla fine perché poi alla fine poi lui in realtà poi non sta praticamente quasi con nessuno se non appunto in questa sua sfida anche un po' rispetto alla morte, al destino che lo porta poi appunto alla fine poi a deludere tutti, a scontentare tutti, a meritare forse giustamente o forse no, la morte.

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