Genova, i cittadini di Sampierdarena contro i depositi chimici: "La nostra salute non è in vendita"

di Marco Innocenti

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Oltre 300 persone al presidio statico organizzato in piazza Montano da Municipio Centro Ovest e dai comitati di quartiere

Genova, i cittadini di Sampierdarena contro i depositi chimici: "La nostra salute non è in vendita"

"Il vostro presente è il nostro futuro", c'è anche uno striscione dei bambini e delle bambine delle scuole di Sampierdarena al presidio organizzato in piazza Montano dal municipio Centro Ovest e dai comitati di quartiere per dire no al dislocamento a ponte Etiopia, in porto, vicino a via Sampierdarena, dei depositi chimici attualmente a Multedo, nel ponente.

Oltre 300 persone, cittadini, comitati, ambientalisti, alla manifestazione che è di tipo statico, un presidio, e che ha provocato non pochi problemi alla viabilità visto che nelle stesse ore, oltre a via Cantore, è stata chiusa anche la vicina via Buranello per un cedimento della strada. "La nostra salute non è in vendita" ha detto dal microfono Michele Colnaghi, presidente del municipio, in riferimento agli investimenti promessi dal Comune per il quartiere e che Sampierdarena, però, si attende a prescindere dall'installazione dei depositi.

"In poche ore abbiamo raccolto 1500 firme di cittadini - ha ricordato - e senza le limitazioni per il Covid avrebbero potuto essere 20 volte di più, abbiamo presentato all'autorità portuale un documento con tutte le obiezioni, stilato da avvocati che si sono messi a disposizione del territorio, ora le prossime mosse, dopo le feste, vedranno una grande manifestazione di piazza, con corteo, fino a farci sentire sotto palazzo Tursi e sotto palazzo San Giorgio, e un ricorso al Tar contro le decisioni prese dalle amministrazioni". In piazza molti slogan contro il sindaco Marco Bucci, il presidente della Regione Giovanni Toti e il presidente del porto Paolo Signorini.

E poi i volantini che ricordano come a poco più di 300 metri dalle case sorgerà un sito industriale a rischio incidente rilevante con 75 cisterne e 440mila tonnellate all'anno di sostanze infiammabili da movimentare ogni anno. La richiesta dei cittadini di Sampierdarena e dei comitati è quella di cancellare il progetto e di lavorare all'opzione zero, ossia allo smantellamento dei depositi chimici di Superba e Carmagnani.