Genova: Google introduce la lingua ligure tra i 110 nuovi idiomi del suo traduttore automatico
di Redazione
L’integrazione di queste 110 lingue è stata resa possibile grazie all’intelligenza artificiale e al modello linguistico PaLM 2
Il motore di ricerca Google ha deciso di aggiungere al suo Google Translate, il traduttore automatico, ben 110 nuovi idiomi tra cui la lingua ligure, affiancata ad altri dialetti come lombardo, veneto, siciliano e friulano.
Certo, l'unificazione su base regionale delle lingue locali potrebbe essere fallace, visto che da Imperia a Savona a Genova fino alla Spezia ci sono molte varianti, riscontrabili perfino tra Sestri Levante e le sue frazioni Riva Trigoso e Santa Vittoria di Libiola. Ma la buona intenzione è da apprezzare.
Fra le lingue introdotte da Google per il suo traduttore anche il cantonese, che si parla in Cina, ma anche la lingua N’Ko e il Tamazight, quest’ultima nota come lingua berbera parlata da alcune popolazione che si trovano nel Magreb.
L’integrazione di queste 110 lingue è stata resa possibile grazie all’intelligenza artificiale e al modello linguistico PaLM 2, mentre due anni fa, quando il traduttore di Google si era già aggiornato con l’aggiunta di ben 24 nuove lingue, era stata utilizzata una funzionalità Zero-Shot Machine Translation, ciò che “andava di moda” prima dell’avvento dell’IA, e che permise al traduttore di Big G di riuscire ad apprendere in pochi istanti le 24 nuove lingue introdotte senza aver alcun esempio. Stando a quanto fatto sapere Google, grazie al suo traduttore è riuscito nel corso degli anni ad abbattere sempre più barriere fra le persone, tenendo conto del fatto che non riuscire a comunicare rende impossibile la socialità.
Nel dettaglio, con l’ultimo aggiornamento, l’8 per cento della popolazione mondiale avrà ora la possibilità di meglio interloquire e stiamo parlando di una fetta consistente pari a circa 615 milioni di persone.
Fra le lingue introdotte ve ne sono alcune predominanti, parlate ciò da almeno 100 milioni di persone, ma in aggiunta anche linguaggi e dialetti di minoranze, a cominciare da un quarto proveniente dall’Africa, come ad esempio l’Afar, lingua che si parla in Gibuti, Eritrea ed Etiopia, ma anche il sopracitato cantonese, quindi il Manx, che si parla sulla nota Isola di Man (dove si corre il famoso Tourist Trophy). Spazio anche al Nko, in uso nell’Africa occidentale, un unione fra molti dialetti, ma anche il punjabi, la lingua più parlata in Pakistan, poi il sopracitato tamazight, parlato invece nel Nord Africa, e molti altri ancora. Google rende noto che con la tecnologia che avanza sempre di più, nel corso dei prossimi mesi verranno aggiunte ulteriori lingue al suo traduttore.
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