Genova, fusione Amt-Atp: sette indagati, ci sono anche l'attuale presidente Gavuglio e l'ex Beltrami

di Redazione

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La notizia riportata dal Secolo XIX: le accuse, a vario titolo, sono di truffa e falso in bilancio

Genova, fusione Amt-Atp: sette indagati, ci sono anche l'attuale presidente Gavuglio e l'ex Beltrami

Attuali ed ex dirigenti di Amt, l'azienda comunale del trasporto pubblico, sarebbero indagati nell'ambito dell'inchiesta sulla fusione tra Amt e Atp (società che gestiva i collegamenti extraurbani, ndr). Nell'elenco degli indagati, come riporta il Secolo XIX, ci sono in particolare Ilaria Gavuglio, attuale presidente Amt, in carica dal dicembre dello scorso anno, con l'accusa di falso in bilancio per il ruolo apicale ricoperto in precedenza nel collegio dei sindaci e il suo predecessore Marco Beltrami che si dimise un anno fa.

 

Il fascicolo, con almeno sette indagati, è in mano al pm Patrizia Petruzziello, sotto la supervisione del procuratore capo Nicola Piacente. Le accuse, a vario titolo, sono di truffa e falso in bilancio. L'indagine era partita dopo un esposto di Autoguidovie italiane (Agi), società privata lombarda di trasporti dentro Atp e da sempre contraria alla fusione con Amt. Autoguidovie aveva denunciato di essere stata truffata dall'operazione ideata dalla Città metropolitana di Genova, nei confronti della quale aveva sempre manifestato la propria contrarietà.

Immediate le reazioni della politica. E' del Pd Genova la prima voce a chiedere le dimissioni della presidente Gavuglio, che all'epoca dei fatti contestati era a capo del collegio dei revisori dei conti di Amt. Il Pd si dice "profondamente preoccupato per l'inchiesta per truffa e falso in bilancio che coinvolge alcuni dirigenti, attuali e passati, di Amt". "Fatti gravissimi anche per il ruolo del sindaco che aveva spinto per l'operazione di acquisizione di Atp e che aveva fortemente voluto Gavuglio alla guida dell'azienda, dopo l'addio di Beltrami". Simone D'Angelo, segretario provinciale del Pd e capogruppo in consiglio comunale aggiunge. "L'operazione di acquisizione già nel 2019 ci aveva visti contrari in quanto mancavano le certezze sull'effettiva fattibilità dell'operazione e la mancanza di garanzia su esiti e conseguenze". D'Angelo conclude: "Ci chiediamo come possa una persona indagata, nel ruolo di revisore, per falso in bilancio rimanere presidente del consiglio di amministrazione della società di cui avrebbe falsificato il bilancio. Gavuglio si dimetta a garanzia del giusto procedere delle indagini e di Amt".