Genova for Yachting: "Dal prossimo decreto servono linee guida certe per la ripartenza"

di Redazione

1 min, 48 sec

In una lettera all'ammiraglio Carlone, la nautica professionale chiede un piano condiviso

Genova for Yachting: "Dal prossimo decreto servono linee guida certe per la ripartenza"

Definire un programma chiaro e graduale per la riapertura completa della navigazione, affinché la stagione del turismo legato alla nautica e al noleggio di piccoli e grandi yacht, già parzialmente compromessa per l’emergenza sanitaria da Covid-19, possa riprendere al più presto lungo le coste italiane. È questa la richiesta di Genova for Yachting – l’associazione che rappresenta il comparto della nautica professionale genovese  – affidata a una lettera inviata all’ammiraglio Nicola Carlone, direttore marittimo della Liguria e Comandante della Capitaneria di Porto di Genova.

Dopo i provvedimenti della Regione Liguria - che hanno disciplinato con chiarezza e tempestività l’apertura delle aziende della filiera nautica, l’accessibilità ai natanti e la navigazione, seppur parziale, delle unità da diporto - Genova for Yachting auspica ora che le autorità competenti possano definire e inserire nel prossimo Decreto un piano per la riapertura della navigazione, che possa supportare l’attività di broker e agenti che operano nel settore, analogamente a quanto predisposto da altri Paesi del Mediterraneo, quali Spagna, Grecia, Croazia, Francia.

"A fronte degli standard di sicurezza epidemiologica garantiti dalla figura del Raccomandatario marittimo e dalle caratteristiche degli yacht, che ospitano, oltre l’equipaggio, un massimo di 12 passeggeri - scrive Genova For Yachting in una nota - e nell’ipotesi di una partenza della stagione intorno a metà giugno, l’obiettivo degli operatori liguri è quindi quello di avere la possibilità di iniziare fin da ora a proporre periodi di charter su yacht, con informazioni certe e senza trovarsi in svantaggio competitivo rispetto ai Paesi limitrofi. Il rischio derivante dalla perdurante situazione di incertezza è che il cliente scelga di partire da porti stranieri, creando ulteriori enormi danni a tutta la filiera nautica italiana e ligure legata al mondo dei charter di grandi yacht, a partire dai brokers a raccomandatari marittimi, fino a gestori di marina, provveditori e quanti si occupano di rifornimento e cambusa. Ad esserne inoltre pesantemente penalizzato sarebbe il territorio, con ricadute negative sull’indotto per quanto concerne il turismo, la logistica ed il commercio".