Genova: flash mob a Quinto per chiedere più spiagge libere
di Redazione
L'Ue ha stabilito che i rinnovi automatici sono illegittimi e che se si intende affidare la spiaggia a un privato lo si deve fare con bando pubblico
Una protesta in spiaggia per rivendicare il diritto di andare al mare liberamente perché il mare è di tutti. Una settantina di persone sono scese in spiaggia nel presidio organizzato dal collettivo Generazione P all'urlo "Abbiamo il diritto di avere più spiagge libere", sostenendo il mancato rispetto delle norme nella situazione ligure. Secondo i dati rilasciati da Legambiente infatti Il limite del 40% di spiagge tra libere e libere attrezzate in Liguria non viene rispettato. La Liguria è la regione italiana con meno spiagge libere, perché il 69,9% sono occupate da stabilimenti balneari.
In spiaggia erano presenti anche Legambiente Polis, Adiconsum Liguria/referente Conamal, La Supernova, Fridays For Future Genova, Cittadini Sostenibili, Comunità San Benedetto al Porto, The Black Bag, Genova che osa e Le Formiche di Possibile. Il Centro subacqueo Poseidonia ha partecipato per ricordare un approdo libero sotto la chiesa di Sant'Erasmo di Quinto, una piccola insenatura naturale dove è comparso un muro di massi frangiflutti.
"Le concessioni balneari sono state rinnovate automaticamente anche da più di 100 anni - ha detto Stefano Salvetti, di Adiconsum Liguria - L'Ue ha stabilito che i rinnovi automatici sono illegittimi e che se si intende affidare la spiaggia a un privato lo si deve fare con bando pubblico". Anche l'accessibilità per i disabili "che spesso in quelle pubbliche manca, è un problema - ha detto Lorenzo Garzarelli, consigliere del municipio IX della Lista Rossoverde -. Il Comune si lava la coscienza rendendo accessibile alcune spiagge "comode", non preoccupandosi però dell'accesso al mare, mentre per tante altre si nasconde dietro la mancanza di soldi, inaccettabile quando si spendono 8 milioni di euro di soldi pubblici per fare Ocean Race".
Secondo i dati forniti da Regione Liguria, un terzo dei 63 comuni costieri liguri - 21 in tutta la regione, di cui 15 nella sola provincia di Savona - sono fuorilegge. Il 53% delle spiagge della Liguria è affidato ai privati; il 10% sono libere attrezzate, il 37% sono ad accesso libero. In alcuni paesi come Spotorno le spiagge ad accesso libero sono il 3%; a Sanremo il 10%; a Rapallo e Santa Margherita il 16%.
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