Genova, falsi incidenti per truffare le assicurazioni, arrestate dodici persone
di Michele Varì
Indagine partita da una denuncia di Aviva e un incidente con una Porsche Carrera guidata da una 93enne morta da più di un anno. Sessanta indagati, sequestrati 7 milioni
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Da circa 10 anni simulavano degli incidenti mai avvenuti per raggirare le compagnie di assicurazione. All'alba la polizia locale di Genova ha fatto scattare dodici misure cautelari nei confronti di dodici indagati che avrebbero organizzato oltre 270 finti incidenti, in alcuni casi simulandone due lo stesso giorno e con lo stesso veicolo.
L'indagine è partita grazie ad una denuncia presentata in procura dall'assicurazione Aviva che si era accorta di alcune anomalie in alcuni sinistri. La prima conferma ai sospetti quando si è appurato che alla guida di una Porsche Carrera coinvolta in un incidente c'era una donna di 93 anni in realtà morta da un anno.
Oltre agli arrestati ci sono una sessantina di indagati, per buona parte persone che hanno partecipato e beneficiato delle truffe.
Il presunto capo del gruppo sarebbe GiuseppeTacchella, settantenne titolare della carrozzeria Parodi di via Monte Cengio, nella zona di Manin, a Genova.
Stamane la polizia locale, coordinata dal pubblico ministero Giovanni Arena, ha perquisito la carrozzeria, la sua seconda villetta con campo da pallone e bar a Savignone, nell'entroterra di Genova, e la sua residenza in via Piaggio a Castelletto.
Gli agenti gli hanno anche sequestrato 7 milioni di euro in banca ritenuti provento di attività illecite.
Il copione delle truffe era preciso: alcuni complici danneggiavano le auto, istruivano i falsi testimoni, su quanto dire in sede di denuncia o davanti agli investigatori. Fra i registi l'avvocato Roberto Mucciolo, finito ai domiciliari ed intercettato dalla polizia in vacanza in Romagna, a Forlimpopoli.
Un secondo avvocato coinvolto nell'indagine, Luca Zanin, è stato sospeso dalla professione per sei mesi. Gli atti relativi ai due legali sono stati secretati dal pm.
Fra gli indagati anche un ispettore della municipale in pensione, Anton Carlo Agrimonti.
Gli agenti della sezione giudiziaria della polizia locale che hanno condotto l'indagine in collaborazione con la Guardia di Finanza, hanno scoperto che Tacchella aveva uno stile di vita incompatibile con la sua dichiarazione dei redditi. Si sospetta anche che,oltre il denaro custodito in banca, nasconda dei soldi in contanti in un luogo nascosto.
Gli agenti hanno effettuato perquisizioni a Genova, Vobbia, Savignone, Santa Margherita Ligure, Crocefieschi, Recco e Casella. Sequestrati anche veicoli usati per simulare gli incidenti.
I reati contestati agli indagati sono associazione a delinquere finalizzata alla truffa, simulazione di reato, danneggiamento, falsa testimonianza e riciclaggio.
Tacchella finirà in galera, altri nove indagati sono ai domiciliari e una ha obbligo di firma.
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