Genova, Eugenio Montale: l'archivio delle lettere del Premio Nobel sarà consultabile on line
di Stefano Rissetto
Il progetto sul carteggio 1915-1981 impegna la nostra università e gli atenei di Siena, Firenze e Pisa
Censire tutte le lettere edite e inedite di Eugenio Montale, ma anche costituire un archivio digitale liberamente consultabile e realizzare l'edizione nazionale cartacea dell'epistolario montaliano. Sono gli obiettivi di un progetto lanciato dagli Atenei di Siena (capofila), Firenze, Genova e Pisa, dedicato al poeta genovese Premio Nobel 1975 per la Letteratura, considerato dal sommo critico Harold Bloom il più importante autore in versi dell'Occidente al pari di Dante e Leopardi. Viene ricordato infatti molto più all'estero (per il 125° della nascita perfino Google gli dedicò una grafica) che nella sua stessa città, dove gli sono stati intitolati un ambulacro e un auditorium appena, mentre non è un museo ma una normale abitazione privata la casa natale di Corso Dogali dove campeggia una targa commemorativa.
Il lavoro riguarderà molteplici aspetti dell'attività e degli scambi di lettere del poeta genovese: Montale e le donne, muse della sua poesia, ma anche Montale e i grandi autori italiani e europei del Novecento.
Il primo evento pubblico di presentazione del progetto è stato il convegno nazionale di studi dal titolo 'Una rete di lettere. Eugenio Montale e i suoi corrispondenti', che si è svolto oggi a Firenze.
L'iniziativa proseguirà domani, sempre nel capoluogo toscano, al Gabinetto Vieusseux. Si tratta di un sito storico e decisivo nella vita di Montale, che ne fu direttore dal 1929 al 1939. Era stato nominato dal podestà di Firenze Giuseppe Della Gherardesca, che lo aveva scelto in una rosa definita dal filologo Paolo Emilio Pavolini, sulla base di un presupposto assai curioso: tra i candidati, Montale era il solo non iscritto al PNF. Venne rimosso proprio per questa ostinazione a non prendere la tessera, non percependo inoltre lo stipendio per gli ultimi 18 mesi di mandato. Montale, iscrittosi al Partito d'Azione dopo la guerra per uscirne subito dopo, antifascista ai tempi del fascismo e anticomunista nel dopoguerra quindi sempre controcorrente, era l'uomo che aveva scritto: "Codesto solo oggi possiamo dirti: ciò che non siamo, ciò che non vogliamo".
Aprendo il convegno odierno, Andrea Aveto dell'Università di Genova ha spiegato che "il progetto, che nella sua seconda formulazione è stato approvato per il finanziamento, è ufficialmente partito il 17 ottobre e questo è il primo momento pubblico di confronto sul tema del progetto che vuole lavorare sulla rete delle lettere e delle corrispondenze che Montale ha intrattenuto dal 1915 fino al 1981".
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