Genova, ecco la mostra su Rubens: un'esplosione di Barocco
di Edoardo Cozza
Oltre 100 opere, di cui dieci mai esposte in Italia, allestite nelle sale del Palazzo Ducale. La direttrice Bertolucci: "Portiamo Genova in Europa"
È un'esplosione di barocco, di cura dei dettagli e di carnalità: è la mostra di Pieter Paul Rubens, che torna a Genova accompagnata da dame genovesi famose per la loro bellezza e ricchezza per una piccola-grande mostra nelle sale più belle di palazzo Ducale. Da domani infatti la dimora che fu del Doge genovese ospita 'Rubens a Genova' dedicata al grande fiammingo e al suo rapporto con la città. La mostra è prodotta dal Comune di Genova con Fondazione Palazzo Ducale per la Cultura e la casa editrice Electa. La curatela è di Nils Buttner, docente della Staatliche Akademie der Bildenden Kunste Stuttgart e chairman del Centrum Rubenianum di Anversa, e di Anna Orlando, independent scholar genovese co-curatrice della mostra L'Età di Rubens tenuta a Palazzo Ducale nel 2004. Sedici le sezioni della rassegna allestita nelle sale dell'appartamento ducale al piano nobile del palazzo. Oltre 100 opere tra cui dieci mai esposte in Italia come un autoritratto di Rubens giovane e il grande 'Cristo risorto appare alla Madre'. Molte le opere autografe del grande fiammingo e tanti i lavori di artisti che a lui si richiamano come Cambiaso, Sofonisba Anguissola, Paggi, Castello provenienti da alcuni dei principali musei europei e da collezioni private. La mostra, che a oggi ha già ricevuto oltre 7 mila prenotazioni, chiuderà i battenti il 22 gennaio 2023.
"Questa è una grande mostra, una mostra che prende questa città e la porta in Europa". Lo ha detto il direttore di Palazzo Ducale di Genova Serena Bertolucci a margine della inaugurazione della mostra Rubens-Genova "Ci sono tante tele - ha detto rispondendo alla domanda se ci fosse, tra quelli esposti, un quadro preferito -. Ci sono i ritratti delle donne genovesi che tornano a casa e che ci fanno vedere come erano quelle donne: i detti dicevano di loro 'donne senza vergogna' non perché conducessero vite leggere ma perché erano donne fortissime. Tutte queste donne che sono ritornate a Genova dall'Inghilterra, dall'Est europeo e vederle qui, con il loro piglio, con il loro carattere, vederle qui in questo momento in cui bisogna riflettere sulla figura femminile anche a livelli più alti è straordinario. Quindi questa mostra - ha concluso - può sollecitare questioni davvero importanti".
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