Genova e il costo della Tari, Piciocchi: "Stiamo ripianando il buco lasciato dalla sinistra, ve lo dimostro"

Pietro Piciocchi, vicesindaco reggente e candidato del centrodestra a Genova, replica alle accuse della sinistra sul caro Tari chiamando in causa una sentenza della Corte dei Conti della Liguria, che conferma un disavanzo di bilancio di 185 milioni di euro da parte di Amiu nel periodo 2014-2017, anni in cui la città era amministrata da una giunta di centrosinistra.

Responsabilità amministrativa – “Abbiamo in mano la sentenza della Corte dei Conti della Liguria che certifica il buco di bilancio di 185 milioni di euro di Amiu, nel periodo 2014-2017, quando Genova era guidata dalla sinistra”, ha dichiarato Piciocchi, intervenendo nel dibattito politico sulla tassa dei rifiuti. Piciocchi ricorda che il debito è stato ereditato dall’attuale amministrazione, che si è trovata a doverlo ripianare con un piano di rientro decennale.

Costo della Tari – Piciocchi ha motivato l’alto livello della tassa rifiuti con l’obbligo di restituire progressivamente quella somma: “Se oggi la Tari di questa città è alta è perché dobbiamo saldare questo debito secondo un piano di rientro decennale”, ha affermato. La responsabilità, secondo il vicesindaco, ricade quindi interamente sulla precedente amministrazione, a cui imputa una gestione inadeguata.

Critica politica – “Una situazione nota e facilmente verificabile che dimostra ancora una volta la superficialità e la totale impreparazione della candidata della sinistra e della sua coalizione sugli importanti argomenti comunali”, ha aggiunto Piciocchi, riferendosi agli avversari in corsa per Palazzo Tursi. A suo avviso, il centrosinistra non conosce a fondo i dossier amministrativi più delicati.

Citazione diretta – “Il buco di Amiu ha un responsabile, e non lo dice Pietro Piciocchi, lo dice la Corte dei Conti, e quel nome è: sinistra”, ha concluso il candidato del centrodestra, sottolineando che le sue affermazioni si basano su atti ufficiali della magistratura contabile.

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