Genova celebra Guido Rossa, eroe civile e vittima del terrorismo negli anni di piombo

di Matteo Cantile

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Eventi e cerimonie per ricordare il sindacalista ucciso dalle Brigate Rosse, simbolo della lotta contro la violenza ideologica

Genova celebra Guido Rossa, eroe civile e vittima del terrorismo negli anni di piombo

Nel 46° anniversario dell’omicidio di Guido Rossa, Genova celebra la memoria di un uomo che, con coraggio, si oppose al terrorismo brigatista, pagando con la vita il suo impegno per la giustizia e la democrazia. Guido Rossa, operaio dell’Italsider e sindacalista della Fiom-Cgil, fu ucciso il 24 gennaio 1979 dalle Brigate Rosse, in un clima di violenza e paura che segnò gli anni di piombo.

Gli eventi commemorativi di oggi - La giornata si apre alle ore 9 nei giardini di via Fracchia, vicino al luogo dell’omicidio. Qui, alla presenza del facente funzione sindaco Pietro Piciocchi, sarà deposta una corona di fiori. Interverranno anche l’assessore del Municipio I Centro Est Stefania Cosso e il presidente dell’Anpi Genova Massimo Bisca, mentre una rappresentanza di studenti dell’Istituto Comprensivo Oregina “Gastaldi” parteciperà alla cerimonia. Alle 10, un’altra commemorazione si terrà a Cornigliano, presso il Magazzino Transiti delle Acciaierie d’Italia, promossa dalla Camera del Lavoro di Genova, dalla Fiom-Cgil e dalla Società di Mutuo Soccorso Guido Rossa. Alle 12, la sede della Camera del Lavoro in via San Giovanni d’Acri ospiterà un evento organizzato dalla Cgil, con l’intervento del presidente del Consiglio Comunale Carmelo Cassibba. Le iniziative si concluderanno alle 14.30 in largo XII Ottobre, davanti al monumento dedicato a Guido Rossa, con la cerimonia organizzata da Cgil, Cisl e Uil territoriali alla quale interverrà l’assessore al Lavoro e Sviluppo industriale ed economico del Comune di Genova Mario Mascia.

Il contesto storico - Guido Rossa viveva e lavorava in un periodo in cui il terrorismo brigatista aveva raggiunto il suo apice, cercando di infiltrarsi nelle fabbriche e nella società per destabilizzare le istituzioni democratiche. Rossa, sindacalista convinto e militante della Fiom, denunciò il collega Francesco Berardi, sorpreso a distribuire materiale propagandistico delle Brigate Rosse all’interno dello stabilimento Italsider di Cornigliano. Questo gesto, in un clima di omertà e paura, rappresentò un atto di coraggio straordinario. Per le Brigate Rosse, la denuncia di Rossa fu un affronto inaccettabile. Il 24 gennaio 1979, mentre si recava al lavoro, fu colpito a morte con tre colpi di pistola davanti alla sua abitazione in via Fracchia.

La reazione delle istituzioni - L’omicidio di Guido Rossa scosse profondamente l’opinione pubblica e le istituzioni. Per la prima volta, un operaio sindacalista diventava il bersaglio diretto del terrorismo, rompendo l’illusione che questa violenza colpisse solo figure dell’apparato statale o economico. Il delitto segnò un punto di svolta nella lotta contro le Brigate Rosse, con un’accelerazione delle operazioni investigative e repressive che portarono alla disarticolazione progressiva del movimento brigatista.

Le indagini e gli arresti - A seguito dell’omicidio, le forze dell’ordine intensificarono la loro azione. Pochi mesi dopo, la base brigatista di via Fracchia, a Genova, venne individuata. Il 28 marzo 1980, durante un blitz dei carabinieri, quattro brigatisti persero la vita in uno scontro a fuoco. Tra loro vi erano alcuni responsabili della rete terroristica attiva in città.

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