Genova, al Teatro dell'Arca la conferenza di Fondazione Architetti su come progettare e realizzare i carceri
di Gaia Cifone
Al carcere di Marassi un dibattito sull’incostituzionalità dei carceri e il ruolo dell'architetto nell'adattare gli edifici esistenti a spazi con più libertà
Martedì 23 maggio 2023 il Teatro dell’Arca di Piazzale Marassi, 1 (accesso da via Clavarezza) ha ospitato Progettare gli spazi della pena secondo Costituzione, la conferenza organizzata dalla Fondazione Ordine degli Architetti di Genova per fornire il quadro attuale della vicenda nazionale della progettazione e realizzazione delle infrastrutture penitenziarie, quale acquisizione di consapevolezza e premessa per accedere a nuove opportunità professionali.
Dopo i saluti introduttivi di Pierluigi Feltri e Riccardo Ravecca, rispettivamente presidente e consigliere di FOA.GE, Pietro Buffa, direttore generale della formazione dell’Amministrazione penitenziaria, offrirà uno spaccato della popolazione detenuta oggi nel quadro del monito costituzionale.
E' seguito l’intervento dell’architetto Cesare Burdese, già membro della Commissione Ministeriale per l’architettura penitenziaria, che ha sottolineato l’incostituzionalità degli edifici carcerari italiani, luoghi che impediscono ogni possibilità di crescita nella loro deprivazione sensoriale ed emozionale. Oltre al degrado fisico delle strutture e alla carenza di dotazioni spaziali, il vero limite sta nella loro progettazione - da sempre esclusivo dominio dell’edilizia e non dell’architettura - che non considera gli aspetti psicologici ed estetici a vantaggio dell’utilizzatore, per una esecuzione penale utile e positiva. Solo negli ultimi anni l’architettura ha incominciato a essere presa in considerazione quale utile strumento per superare le criticità in atto e attuare i principi nazionali e sovranazionali in tema di esecuzione penale.
Andrea di Franco, professore di progettazione architettonica presso il Politecnico di Milano, ha parlato del Laboratorio Carcere, un percorso di ricerca del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani che indaga il tema dello ‘spazio del carcere’. In particolare, il ruolo che hanno la forma e l’uso degli spazi e delle strutture di reclusione nella determinazione della pena detentiva. Si tratta di un’indagine sulle condizioni di abitabilità degli istituti di pena condotta attraverso gli strumenti del progetto di architettura e annodando una rete di relazioni con chi abita e pratica il carcere. La ricerca, che integra l’apporto di differenti discipline e l’esperienza didattica dei laboratori, si struttura come percorso aperto al dialogo, alla condivisione e alla formazione di progettualità.
Maria Rosaria Santangelo, professoressa di composizione architettonica e urbana presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, ha presentato alcuni interventi progettuali realizzati o in fase di realizzazione all’interno di alcuni istituti penitenziari italiani nell’ambito del progetto inside/outside design studio del gruppo di ricerca del DIARC. Il laboratorio affronta i temi della trasformazione dell’esistente, del recupero e della manutenzione del patrimonio penitenziario, delle relazioni con il contesto. Allo stesso tempo promuove la conoscenza del mondo della detenzione e dell’esecuzione penale, con particolare riguardo al ruolo centrale dello spazio e dell’architettura come strumento di conoscenza e di miglioramento delle condizioni abitative.
Per l’occasione sarà anche possibile visitare la mostra di Keith Haring, allestita dal 20 al 29 maggio 2023 al Teatro dell’Arca che propone 15 opere di uno dei maggiori artisti della corrente neo-pop tra i più famosi e celebrati della sua generazione. Unico caso di un’esposizione così prestigiosa allestita all’interno di un teatro collocato in un carcere. La mostra sarà visitabile dalle 17 alle 20 nei giorni di apertura.
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