Genova, aggressione al PS del Galliera: infermiere colpito in faccia con un pugno. Solidarietà dal mondo politico e sindacale

di Filippo Serio

2 min, 49 sec

Ennesimo episodio di violenza: l'infermiere stava difendendo un collega

Genova, aggressione al PS del Galliera: infermiere colpito in faccia con un pugno. Solidarietà dal mondo politico e sindacale

Ennesima aggressione e atto di violenza avvenuto nel pronto soccorso dell'ospedale Galliera di Genova: ieri sera intorno alle ore 20 un infermiere che stava difendendo un collega, è stato colpito al volto con un pugno da un paziente che è andato in escandescenze, e che successivamente è stato portato via dalle forze dell’ordine.

L’infermiere, nonostante l’aggressione, ha proseguito il turno fino a questa mattina e solo allora si è fatto registrare per procedere alla refertazione di pronto soccorso.

Lo comunica la direzione dell’ospedale Galliera, che "esprime la sua vicinanza al personale coinvolto ed è riconoscente del forte spirito di abnegazione con il quale l’infermiere ha affrontato l’increscioso episodio, continuando a garantire il servizio nei confronti degli altri utenti. Quanto è avvenuto ci rende orgogliosi della squadra di professionisti che ogni giorno, al Galliera così come nelle altre strutture sanitarie aziendali, svolge il proprio lavoro con passione e competenza".

Ferma condanna da parte dei vertici di Regione Liguria dell’episodio avvenuto al Pronto soccorso dell'ospedale Galliera di Genova dove un paziente, poi fermato dalle forze dell'ordine, ha aggredito fisicamente un infermiere intervenuto per difendere una collega. L'assessore alla Sanità Angelo Gratarola ha contattato telefonicamente la vittima per manifestarle personalmente la propria vicinanza e quella dell'intera Giunta elogiando il comportamento del sanitario che, con grande spirito di abnegazione, ha continuato a svolgere il suo lavoro fino a fine turno nonostante l'increscioso episodio.

“A lui e a tutto il personale sanitario dell’ospedale va la nostra incondizionata solidarietà – affermano il presidente Giovanni Toti e l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola – Siamo convinti che servano norme più severe per chi compie simili gesti, ancor più gravi perché rivolti contro chi ogni giorno lavora con grande professionalità per assistere e curare chi è in una situazione di fragilità, senza mai dimenticare l’impegno profuso da tutto il personale sanitario in prima linea negli anni durissimi della pandemia. È bene anche ricordare che chiunque si renda responsabile di reati contro gli operatori sanitari non fa altro che favorire l'allontanamento del personale sanitario da contesti emergenziali come il pronto soccorso con il rischio di un ulteriore impoverimento”.
Su questo tema ad inizio agosto Regione Liguria e Alisa avevano diffuso in tutti gli ospedali e gli ambulatori della regione un manifesto contro la violenza ai sanitari.
"Nell'ambito della campagna di contrasto alla violenza nei confronti degli operatori sanitari abbiamo aggiunto anche questo elemento di sensibilizzazione nei confronti degli utenti - ha concluso l'assessore alla sanità Angelo Gratarola -. Si tratta di un cartello affisso soprattutto nei luoghi a rischio dove episodi di violenza verbale o fisica possono essere più frequenti".

"Crescono esponenzialmente i casi di aggressione in sanità, una situazione divenuta ormai insostenibile“ – ha dichiarato Luca Infantino Segretario Generale Fp Cgil Genova  – “I carichi di lavoro e le estenuanti liste di attesa a cui sono sottoposti i pazienti creano allarmanti situazioni di stress su lavoratori e utenti.” In tutto questo la Funzione Pubblica Cgil denuncia la posizione di Alisa che va nella direzione opposta: anziché promuovere l’incremento degli organici nei pronto soccorso, lo si riduce, così come accaduto all’Ospedale Evangelico Internazionale e denunciato ieri dalla Fp a mezzo stampa".