Genoa, scoperta a Quezzi la targa per Franco Rotella. Il figlio Simone: "Umiltà la forza più grande di mio padre"

di Redazione

Presenti anche gli amici ed ex compagni per rendere omaggio a un simbolo del calcio genovese

Si è svolta questa mattina in via Pinetti, nel quartiere di Quezzi, la cerimonia di scopertura della targa commemorativa dedicata all’ex calciatore del Genoa Franco Rotella, scomparso a soli 42 anni il 20 aprile 2009.

Alla cerimonia hanno partecipato Autorità, cittadini e tifosi non solo rossoblu, a riconoscimento delle qualità umane e morali di un grande sportivo genovese e ligure che si è fatto apprezzare, dopo il ritiro, anche come allenatore giovanile e opinionista tv.

L’intitolazione di una targa a Rotella nel quartiere e, in particolare, nella strada dove era nato e cresciuto, è il risultato della mozione presentata in Consiglio Comunale dal vice presidente e consigliere Federico Bertorello, approvata il 19 luglio 2022.

All’evento, accompagnato dalla musica del cantautore genovese Paolo Traversa che ha interpretato un brano dedicato all’ex calciatore rossoblu, erano presenti gli assessori comunali allo Sport Alessandra Bianchi e ai Servizi Civici Marta Brusoni; il vice presidente del Consiglio Comunale Federico Bertorello; l consigliere delegato e rappresentante del Comune di Genova nella Fondazione Genoa 1893 Fabio Ariotti; il presidente del Municipio III Bassa Val Bisagno Angelo Guidi; l’ex responsabile del settore giovanile del Genoa Michele Sbravati; Roberto Murgita, collaboratore tecnico dell’allenatore del Genoa Alberto Gilardino e amico di Franco Rotella; il reggente della Fondazione Genoa 1893 Eugenio Segalerba; Simone Rotella, figlio di Franco Rotella.

«L’omaggio di oggi non è soltanto rivolto al calciatore ma anche e soprattutto alla persona, profondamente legata alla nostra città – dichiara l’assessore comunale allo Sport Alessandra Bianchi – Franco Rotella, grazie alle sue qualità calcistiche e alla sua grinta, ha portato il nome di Genova in giro per l’Italia, con l'orgoglio di indossare la maglia del Genoa, la sua squadra del cuore. Dopo il ritiro, il suo legame con il pallone non si è interrotto perché ha deciso di trasmettere passione e insegnamenti ai giovani delle scuole calcio. Una figura importante, anche per la straordinaria dignità con cui ha affrontato la malattia, che non dimenticheremo mai».

«Il ricordo di Franco Rotella è ancora oggi scolpito nella memoria e nel cuore di tanti appassionati di calcio, genoani e non solo – afferma l’assessore comunale ai Servizi Civici Marta Brusoni – Per la nostra Amministrazione è stato un onore avergli dedicato una targa in via Pinetti, dove era nato e cresciuto, prima di diventare un “asso” del pallone con le maglie del Genoa e di altri importanti club italiani, per poi dedicarsi a fine carriera ai più giovani e alla comunicazione sportiva. Una doppia veste che gli ha permesso di conquistare l’affetto di centinaia di bambini e di tutti i tifosi genovesi, al di là dei colori».

«Sono molto soddisfatto che si sia portato a compimento l’iter di intitolazione avviato con la mozione a mia prima firma, sostenuta dal Consiglio Comunale, con cui abbiamo chiesto all’Amministrazione di dedicare una targa a Franco Rotella: un esempio, un modello da seguire per le giovani generazioni, come calciatore ma anche e soprattutto come uomo», le parole del vice presidente del Consiglio Comunale Federico Bertorello.

«Franco Rotella era un ragazzo genovese, uno di noi – il commento di Fabio Ariotti, consigliere delegato e rappresentante del Comune di Genova nella Fondazione Genoa 1893 – Cresciuto in periferia, ha calcato i campi della Serie A e realizzato il sogno di indossare la maglia della sua squadra del cuore, che ha onorato e difeso con orgoglio».

«Sono fiero di partecipare a questo momento che celebra la memoria di un grande sportivo e che ci rende orgogliosi del nostro territorio – aggiunge il presidente del Municipio III Bassa Val Bisagno Angelo Guidi – Questo evento è una testimonianza di coesione e dell'umanità che caratterizzano da sempre il quartiere di Quezzi: a dimostrazione di ciò, insieme all’assessore Barbara Lagomarsino, abbiamo voluto organizzare un momento musicale che, oltre a commemorare Franco Rotella con un brano a lui dedicato, vuole raccontare anche l'anima, la storia e le tradizioni dei nostri quartieri».   

«È bello trovarsi oggi a Quezzi a ricordare Franco Rotella, indimenticato giocatore del Genoa e figlio del nostro territorio, prematuramente scomparso – ha affermato il reggente della Fondazione Genoa 1893 Franco Segalerba – Franco rappresenta pienamente quelle caratteristiche di umiltà, abnegazione, orgoglio delle proprie origini, attaccamento ai colori e ai valori dello sport che caratterizzano la comunità genoana: è quindi naturale che la Fondazione Genoa 1893 sia oggi qua a testimoniare l’esempio lasciato da questo generoso giocatore ai giovani e a tutto il mondo Genoa».

«Siamo davvero felici di questa iniziativa con la quale Genova e i Genovesi dimostrano di avere amato profondamente mio papà – ha detto a nome della famiglia Simone Rotella, figlio di Franco – Vedere da oggi, nella strada dove aveva vissuto da ragazzo, una targa a lui dedicata, è un qualcosa di cui siamo profondamente grati e che ci riempie di orgoglio».


BIOGRAFIA DI FRANCO ROTELLA

Nato il 16 novembre 1966 nel quartiere genovese di Quezzi e cresciuto calcisticamente nel Baiardo, Franco Rotella debuttò in Serie A con il Genoa, mettendo a referto 75 presenze e 4 gol in sei stagioni in rossoblu, intervallate da un’annata alla Spal.

Dopo la lunga esperienza con il Grifone, impreziosita dalla promozione in Serie A nella stagione 1988/1989, il passaggio alla Triestina, al Pisa e all’Atalanta (altra promozione in massima serie nel 1995) prima di chiudere la carriera con le maglie di Imperia e Cecina. Complessivamente, per Rotella, 259 presenze e 15 reti tra Serie A e B.

Dopo avere appeso gli scarpini al chiodo, Rotella era diventato un volto noto delle tv locali genovesi, facendosi apprezzare dai telespettatori per competenza, obiettività e garbo. Allo stesso tempo, aveva ricoperto il ruolo di responsabile tecnico della scuola calcio e del settore giovanile del club calcistico genovese degli Emiliani.