Genoa, Prandelli: "Qui sono rinato, un po' come dopo l'Heysel"
di Redazione
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"Sarò sempre grato a Preziosi per l'opportunità che mi ha concesso"

Un Cesare Prandelli a 360 gradi quello che si è raccontato oggi sulle colonne del Corriere dello Sport. Il tecnico rossoblù ha ripercorso molti momenti della sua carriera, sia da giocatore che da allenatore: dall'addio alla Fiorentina alla gestione di talenti ribelli come Cassano e Balotelli, dal ménage à trois Icardi-Inter-Wanda Nara alla sua recente rinascita sulla panchina del Genoa.
"Ringrazierò per sempre Preziosi per l’opportunità che mi ha dato dopo il Valencia e l’esperienza araba - ha spiegato Prandelli - E’ un uomo viscerale, con una forza d’animo irrefrenabile. Dopo la Nazionale volevo smettere: siamo andati troppo in là con il sociale, abbiamo toccato interessi politici. Il ct? Ha ragione Trapattoni quando dice che è un condannato a morte che non conosce l’ora della sua esecuzione. A Genova sono rinato, come dopo l’Heysel. Boniperti non voleva giocare quella partita, il delegato Uefa ci impose di esultare a fine partita: nessuno di quel gruppo sente sua la coppa".
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