Genoa, 4 schiaffi a San Siro: serve una reazione, anche sul mercato
di Marco Innocenti
L'Inter passeggia e al Grifone non basta un secondo tempo appena sopra la sufficienza
C'è sconfitta e sconfitta. Anche se affronti l'Inter campione d'Italia, anche se ti presenti in campo alla prima di campionato con una formazione rimaneggiata dalle trattative di mercato, anche se... Il debutto del Genoa è da brividi freddi lungo la schiena. Non tanto, o non solo, per i 4 goal presi ma piuttosto per il divario tecnico-tattico palesato, soprattutto nel primo tempo.
Pronti, via e l'Inter comincia a infilare autostrade lungo le fasce laterali, con Sturaro che fatica dannatamente a contenere Perisic. Skriniar di testa e poi Calhanoglu con una bordata dalla lunga distanza mettono subito in chiaro che quella di oggi, per il Grifone, sarà una serata di sofferenza. Il primo tempo si chiude sul 2-0 e con la netta sensazione che l'Inter, in realtà, giochi un altro sport. Il Genoa? Poche idee e tutte tremendamente confuse.
Nella ripresa Ballardini rimescola le carte dando spazio a Bianchi, Sabelli e Serpe al posto di Hernani, Biraschi e Cambiaso. Il ritmo del Grifone ne giova un po' ma il pallino del gioco resta saldamente in mano agli uomini di Inzaghi. Calhanoglu segna ancora ma il Var annulla per fuorigioco. Al 73' l'Inter cala il tris con Arturo Vidal ma gran parte del merito è di Barella che lo serve con una veronica di incredibile bellezza che manda al bar sia Criscito che Sirigu. La spensieratezza con cui gioca l'Inter, però, è l'emblema del divario tecnico fra le due squadre. Manca solo la firma di Dzeko che arriva a una manciata di minuti dallo scadere, con un'incornata sotto misura che non dà scampo a Sirigu.
Finisce la festa (tutta nerazzurra), si spengono le luci di San Siro ma, per il Genoa, era notte fonda già da un pezzo. La speranza è che qualcosa si riaccenda in questi ultimi giorni di mercato.
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