Fuori casa senza motivo (o per giocare a calcio) e dichiarazioni false: raffica di denunce 

di Michele Varì

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A Quezzi sei ventenni bloccati e segnalati mentre giocavano a pallone in strada. Molti furbetti traditi da autocertificazioni non vere

Fuori casa senza motivo (o per giocare a calcio) e dichiarazioni false: raffica di denunce 
Raffica di denunce di polizia e carabinieri a chi non rispetta il decreto del premier  Conte di restare a casa per fronteggiare la pandemia del coronavirus
In via Edera, a Quezzi, sei vententenni sono finiti nei guai perchè giocavano a pallone ascoltando la musica ad alto volume: non potevano passare inosservati.
Gli agenti della polizia e i carabinieri quasi sempre fermano e controllano solo chi si distingue commettendo dei reati, dagli spacciatori, agli ubriachi o comunque persone che infastidiscono.
Ma le verifiche interessano anche chi si mette in viaggio in auto e moto per raggiungere case di amici o la seconda abitazione in campagna. Non si può viaggiare senza un valido e comprovato motivo.
Molte denunce sono state comminate dopo la verifica delle autocertificazioni risultate false e in questi casi le segnalazioni alla procura diventano due perché si aggiunge anche quella di dichiarazione mendace.
Assai attiva in questo senso la polizia ferroviaria che raccoglie i moduli sottoscritti dai viaggiatori  che entrano ed escono dalle due stazioni principali di Genova Principe e di Brignole: chi ha dichiarato di spostarsi per un lavoro che non ha, chi per tornare a casa in un comune dove non risulta abitare o anche chi per assistere un genitore invece morto da anni.