Festa del lavoro, Bagnasco: "E' la prima urgenza del Paese"
di Pietro Roth
2 min, 9 sec
Al palazzo della Borsa la cerimonia di conferimento della Stella al merito a 25 liguri
"Il lavoro resta il primo obiettivo, la prima urgenza nel nostro Paese. Non c'è famiglia senza lavoro, non si può fare un progetto di vita senza lavoro". Lo ha detto il cardinale e arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco stamani a Genova a palazzo della Borsa durante la cerimonia di conferimento della Stella al merito del lavoro conferita dal Presidente della Repubblica a 25 liguri. "Senza una famiglia è anche più difficile lavorare. E' più difficile vivere, portare le responsabilità, i doveri, i pesi e le gioie della vita".
IL PREFETTO "Non è importante solo creare nuova occupazione" ma "anche la qualità del lavoro lo è. L'Organizzazione Internazionale del Lavoro ci dice che mentre la disoccupazione mondiale nel 2019 diminuisce, questo non viene accompagnata da un miglioramento della qualità del lavoro". Lo ha sottolineato oggi il prefetto di Genova Fiamma Spena a Palazzo della Borsa. "La maggioranza dei 3 miliardi di lavoratori oggi attivi nel mondo è soggetta a condizioni inadeguate in termini di sicurezza economica, di benessere materiale o di pari opportunità - ha detto Spena - E' indispensabile un impegno corale contro il lavoro nero, contro lo sfruttamento, contro l'insicurezza sui luoghi di lavoro, contro le inaccettabili forme di caporalato che abbiamo visto ancora oggi in alcune aree dell'Italia colpire lavoratori italiani e migranti".
TOTI "Sono ancora troppe le vittime sul lavoro, sono ancora troppe le disparità nel mondo del lavoro, sono ancora troppe le donne che guadagnano meno degli uomini e sono discriminate". Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. "In Italia ci sono ancora troppe persone senza un lavoro, ci sono tanti giovani costretti a emigrare dal nostro Paese perché non trovano opportunità - ha sottolineato Toti - Nel nostro Paese in molti mestieri si guadagna troppo poco. Occorre impegnarsi affinché il lavoro costi di meno e gli stipendi siano più alti, anche per risollevare i consumi interni, per dare alle persone la possibilità di costruirsi una famiglia".
BUCCI "Tra zero e trent'anni a Genova i giovani crescono grazie all'Università. Non è vero che diminuiscono, è da 30 a 55 anni che la nostra popolazione subisce una forte diminuzione, dobbiamo investire sui giovani perché sono loro che danno alla città la forza di andare avanti". E' questo l'invito al mondo imprenditoriale lanciato da sindaco Marco Bucci. "Ai maestri del lavoro io chiedo due cose - ha detto Bucci -: la prima è creare nuovi posti di lavoro in città, perché Genova vuole crescere, vuole dare la possibilità a tutti di vivere o venire a vivere in una città con un'eccellente qualità di vita. La seconda di essere di esempio per i nostri giovani, che devono entrare nel mondo del lavoro".
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