"Fermiamo la guerra in Ucraina": il corteo per le vie del centro di Genova

di Marco Innocenti

Tante donne e tanti, tantissimi bambini per chiedere che si torni alla diplomazia e cessino i combattimenti

Prima la messa in Santo Stefano, poi il corteo per le vie del centro di Genova. La comunità ucraina non si arrende e torna in piazza a far sentire la propria voce per chiedere l'immediato cessate il fuoco dopo l'invasione russa. Tante donne ma soprattutto tanti bambini, con nastri, bandiere e palloncini gialli e blu, i colori della bandiera ucraina, tutti insieme per chiedere che torni la pace e si trovi una risoluzione diplomatica alla crisi.

"Per adesso sappiamo che in alcune zone dell'Ucraina la situazione è ancora tranquilla - racconta un uomo - A Kiev invece ci sono tanti morti da entrambi i fronti. E' una guerra assurda, che da 8 anni vede la morte di nostri fratelli. Adesso hanno deciso di prendere tutto ma noi non ci arrendiamo".

"Tutti hanno molta paura - spiega invece una donna, che è alla manifestazione insieme al figlio - specialmente chi ha i figli piccoli, che non riescono a dormire nella notte perché sentono le bombe. Noi vogliamo la pace".

In testa al corteo, insieme a padre Tarasenko, c'erano anche gli assessori Giorgio Viale e Paola Bordilli in rappresentanza del comune di Genova. Mescolate fra la folla, però, anche tante persone comuni, a testimoniare ancora una volta la vicinanza della città al popolo ucraino, proprio come accaduto sabato sera in piazza De Ferrari.

"Siamo qui perché dobbiamo rinnovare il nostro appello alla pace - dice un genovese - lo dobbiamo soprattutto ai più giovani". 

Dopo una sosta in piazza De Ferrari, con una sorta di girotondo della pace tutto intorno alla fontana, il corteo si è mosso verso San Lorenzo, accompagnato dagli applausi dei tanti genovesi seduti ai bar delle vie del centro. Davanti alla cattedrale, si è svolto un momento di riflessione e di preghiera comune, per chiedere di nuovo e con maggiore forza che venga subito ristabilita la pace.

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