Femminicidio di Quinto, i funerali di Alice Scagni: il dolore composto della famiglia
di Matteo Angeli
Alla chiesa della Consolazione di via XX Settembre in tanti hanno voluto dare l'ultimo saluto alla 34enne uccisa dal fratello
Quando il feretro esce dalla macchina per entrare in chiesa la pioggia si ferma, quasi all'improvviso. Come le lacrime sul volto dei genitori di Alice e su quello del marito scolvolti da un dolore che porteranno dentro per tutta la vita. Lacrime che poi torneranno a scendere al termine della funzione quando decine e decine di amici provano a far loro coraggio.
Un dolore enorme ma composto e una cerimonia sobria ed essenziale questa mattina a Genova ai funerali di Alice Scagni, la donna di 34 anni uccisa domenica
sera con un coltello dal fratello Alberto.
Nella Chiesa della Consolazione di via XX Settembre il parroco Pier
Luigi De Giacomi non ha voluto enttrare nella vicenda, ha preferito leggere una ecnclica di Papa Giovanni che parla dell'importanza della misericordia, "cioè di
quell'amore che è più potente della morte, più potente del peccato e di ogni male, dell'amore che solleva l'uomo dalle abissali cadute e lo libera dalle più grandi minacce".
In chiesa seduti sgomenti e distrutti i genitori di Alice e Alberto, vicino a loro il marito, lo sguardo perduto nel vuoto.
La famiglia si Alice ha scelto la chiesa di via XX Settembre perchè devota a Santa Rita alla cui figura è dedicato il quarto altare.
Oggi è il giorno del silenzio e del ricordo, ma nel frattempo proseguono le indagini della procura per fare chiarezza sulle precedenti richieste d'aiuto dei genitori di Alice e Alberto. Per questo il procuratore Francesco Pinto e il sostituto procuratore Paola Crispo hanno aperto un fascicolo contro ignoti per i possibili reati di omissione d'atti d'ufficio e omissione di denuncia. Per capire se la morte di Alice poteva essere evitata nei prossimi giorni verranno ascoltati gli operatori e le forze dell'ordine a cui i genitori si sono rivolti.
La mamma di Alice, Antonella Zarri, come raccontato ai microfoni di Telenord, aveva più volte chiesto aiuto, anche il giorno stesso dell'omicidio, ma le era stato risposto che "era il primo maggio, un giorno di festa". Sarà proprio su queste richieste che la procura procederà, per capire se il grido d'allarme dei genitori di Alice sia stato effettivamente inascoltato.
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