Ex Ilva: sciopero di 24 ore a Cornigliano, i lavoratori: "Meglio una lotta disperata che una disperazione senza lotta"
di Stefano Rissetto
La Rsu dello stabilimento genovese dà continuità alle mobilitazioni in corso nel polo industriale di Taranto
Non c'è pace per l'ex Ilva. La RSU di Genova ha proclamato 24 ore di sciopero, a partire dal primo turno odierno, nella fabbrica di Cornigliano.
La decisione sindacale è stata presa per dare continuità alla mobilitazione in corso presso lo stabilimento di Taranto, collegato a quello genovese da ragioni strutturali legate al ciclo produttivo della siderurgia. Il passaggio da Ilva ad Arcelor-Mittal e ora ad Acciaierie d'Italia non ha risolto finora il problema degli investimenti necessari per rilanciare il comparto in Italia, giudicato strategico dalle stesse istituzioni, e la rappresentanza sindacale unitaria ha deciso per lo sciopero.
I lavoratori hanno appeso all'ingresso dello stabilimento un grande striscione, rosso a lettere nere: "Meglio una lotta disperata che vivere una disperazione senza lotta".
Al termine dell'assemblea tenuta davanti ai cancelli dello stabilimento Arcelor Mittal di Genova Cornigliano i lavoratori, con alcuni mezzi pesanti, hanno iniziato il corteo e bloccato la rotonda. La parola d'ordine, decisa in assemblea, è 'Basta Cassa'. Sindacati e lavoratori chiedono tra l'altro alle istituzioni locali di fare chiarezza mentre Apice (Cisl) chiede un incontro con Comune e Regione Liguria perché "chiariscano la loro posizione". Usb ha posto l'accendo sul tema sicurezza ricordando che è "pericoloso lavorare in fabbrica perché azienda non investe". Fiom ha affermato che "la lotta inizia e non si sa dove va a finire. Siamo consapevoli di quel che facciamo - ha detto Armando Palombo - ma andremo avanti finché qualcuno non si farà sentire".
“La produzione ai minimi termini, la manutenzione in affanno, l’assenza di garanzie sul futuro dell’ex Ilva e dei suoi lavoratori destano forte preoccupazione. Siamo al fianco dei lavoratori che oggi, dopo l’assemblea, hanno manifestato chiedendo garanzie certe e non solo promesse. Lo stabilimento siderurgico di Genova è tra le aziende produttive fondamentali del nostro Paese e della Liguria e non può essere derubricato a tema secondario. A oggi purtroppo manca un piano industriale che certifichi la volontà di rilancio, la Regione Liguria e il Comune di Genova non possono rimanere indifferenti di fronte a questa situazione e devo attivarsi in ogni sede possibile e con tutti gli strumenti a loro disposizione per far uscire l‘azienda dallo stallo”, così il consigliere regionale del Partito Democratico Armando Sanna che ha presentato un’interrogazione in consiglio chiedendo quali azioni la Giunta sta portando avanti, anche nei confronti del governo, per ovviare a tutte le criticità denunciate da lavoratori e sindacati e per un rilancio dello stabilimento.
"Lo sciopero in corso in Acciaierie d'Italia a Genova è riuscito. Le iniziative unitarie dei lavoratori e dei sindacati non si fermeranno fino a quando non ci saranno risposte concrete". Lo ha detto Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil commentando lo sciopero e le iniziative in corso delle maestranze dell'ex Ilva. "Governo e proprietà devono assumersi le proprie responsabilità. L'assenza di programmazione delle risorse pubbliche e private necessarie a realizzare un piano industriale che risponda alla necessità del Paese di avere acciaio e garantire l'occupazione, vista la domanda del mercato, è inaccettabile - ha ribadito De Palma -. La condizione degli impianti determinata dalla mancanza di manutenzioni ordinarie e straordinarie mette a rischio in ogni momento la salute, la sicurezza e l'ambiente". "Lo scaricabarile in corso tra Governo e Arcelor Mittal danneggia industria e lavoratori oggi e pregiudica il futuro - conclude De Palma -. Le trattative si fanno con i lavoratori: nessuno pensi di escluderli dalla trattativa. Nei prossimi giorni ci riuniremo per decidere unitariamente come proseguire, in assenza di risposte, perché non possiamo più aspettare".
"Il governo deve dare risposte rapide ed efficaci alle criticità sollevate da sindacati e lavoratori di Ex Ilva che oggi hanno manifestato a Genova. Non si può perdere ulteriore tempo: servono risposte immediate rispetto agli investimenti necessari per eseguire tutte le attività volte alla messa in sicurezza e all'ammodernamento degli impianti e per giocare un ruolo importante nei mercati in crescita, come quello del ciclo della latta, che tocca da vicino Genova. Il settore siderurgico è fondamentale per l'economia italiana e il suo rilancio non può più essere rimandato. Regione Liguria e Comune di Genova siano il pungolo quotidiano del governo affinché ci siano segnali chiari e inequivocabili verso un sostegno all'azienda e ai suoi lavoratori". Così la deputata e vicecapogruppo PD alla Camera Valentina Ghio. "La manifestazione promossa dai sindacati è utile per tenere alta l'attenzione e scuotere le istituzioni locali che devono avere come primo obiettivo quotidiano il sostegno all'industria e impegnarsi per risolvere le crisi industriali di questa Regione a partire da ex Ilva, ma anche Ansaldo Energia che deve avere adeguato sostegno dallo Stato nell'acquisizione di commesse internazionali nei settori tradizionali e nel supporto allo sviluppo della produzione green e orientata verso la transizione ecologica. Bisogna intervenire e impegnarsi a tutti i livelli istituzionali, che producano fatti concreti", conclude la Ghio.
“La manifestazione di oggi è per dire basta a questa situazione paradossale che stiamo vivendo da tempo, dove dovremmo produrre di più invece siamo ai minimi storici e viene aumentata la Cassa integrazione - spiegano il segretario generale FIM Cisl Liguria Christian Venzano e il coordinatore Acciaierie d’Italia RSU FIM Cisl Nicola Appice - È inaccettabile questo comportamento dell’azienda e il Governo deve esporsi essendo azionista di un azienda strategica per il paese che produce acciaio e che viene ridotta senza motivo ai minimi storici su tutto e su tutti i siti. Non abbiamo evidenza di dove sono finiti i 680 milioni, non ci sono stati gli investimenti dichiarati, non arrivano i pezzi e non si fanno le manutenzioni, mettendo fortemente a rischio la sicurezza dei lavoratori. Bene l’incontro di mercoledì col presidente della Regione Toti e che adesso anche le istituzioni locali si espongano in maniera chiara sull’importanza della siderurgia nel nostro paese e per l’importanza del sito di Genova."
"I lavoratori dello stabilimento di Acciaierie d'Italia a Genova hanno fatto bene a manifestare in corteo e indire uno sciopero, in continuità con i colleghi di Taranto. Sono ancora una volta al loro fianco, per ribadire che è necessario un impegno per portare a livello nazionale le loro istanze". Lo dichiara il deputato ligure del Partito Democratico Luca Pastorino annunciando la volontà di "presentare interrogazioni parlamentari sul tema ai ministri competenti". "Non solo a livello locale e regionale, ma soprattutto in Parlamento è fondamentale portare il caso di questa azienda genovese".
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