Ex-Ilva, principio d'incendio a Cornigliano. Venzano: "Il tempo è scaduto"
di Marco Innocenti
"Dopo il tavolo al ministero, dall'azienda chiusura totale sulla cassa integrazione: cambiano idea ad ogni riunione"
Il tavolo aperto al ministero con azienda e sindacati aveva illuso su possibili aperture sul fronte della cassa integrazione per i lavoratori del polo di Cornigliano dell'ex-Ilva, oggi Acciaierie d'Italia, ma a distanza di diversi giorni nulla si è mosso concretamente. "Il tempo è scaduto - commenta Christian Venzano, segretario generale Fim Cisl Liguria - Nella riunione conclusa nella tardissima serata di ieri dobbiamo registrare purtroppo una giravolta da parte di Acciaierie d’Italia sul sito di Cornigliano dopo le aperture che aveva dato invece al tavolo ministeriale".
"C’è stata una totale chiusura rispetto alle nostre richieste sulla cassa integrazione - prosegue Venzano - Un no secco sull'aumento dei giorni lavorativi e la sostituzione ferie invece della cassa integrazione in maniera arbitrale. Tutto questo è inaccettabile, l’azienda cambia idea ad ogni riunione. Oggi anche a Genova sciopero come in tutti i siti dell’ex Ilva ma chiediamo chiarezza per i nostri lavoratori e le loro famiglie. Lo sciopero nazionale è stato indetto per la mancanza di relazioni industriali che non ci sono e ne abbiamo avuto l’ennesima conferma, il rispetto degli accordi sul piano nazionale e la manutenzione per garantire la sicurezza sul lavoro".
"A Genova - conclude Venzano - ci sono stati diversi incidenti in poche settimane, per fortuna senza feriti e questa mattina un nuovo episodio col principio d’incendio nella zincatura: è stato spento immediatamente e non ci sono feriti. Un altro caso da imputare alla scarsa manutenzione degli impianti e la corretta pulizia. Non possono pagare sempre i lavoratori le carenze organizzative e la mancanza di investimenti. Ci aspettiamo dal nuovo Cda certezze a breve, il tempo è scaduto: i lavoratori sono pronti a proseguire la mobilitazione”.
Intanto in azienda è iniziato lo sciopero di un’ora, sciopero che proseguirà fino al 29 luglio per protestare contro un uso da parte dell'azienda della cassa integrazione covid, definito "spregiudicato" dai sindacati e dai lavoratori. "A fronte di un mercato dell’acciaio in netta ascesa - dichiarano il segretario generale della Fiom di genova Stefano Bonazzi e il coordinatore Fiom di Acciaierie d'Italia Armando Palombo in una nota - l’azienda continua a mantenere i propri dipendenti in cassa integrazione con grave danno per le famiglie e per la produzione".
"A questo si aggiunge una situazione sulla sicurezza diventata ormai esplosiva - proseguono dalla Fiom - Domenica è caduto un rotolo di acciaio del peso di diverse tonnellate, ed è il terzo episodio simile accaduto nell’ultimo mese. Sempre a causa della scarsa manutenzione, nella serata di ieri nel reparto stagnatura si è sviluppato un principio di incendio sui rulli della stagnatura elettrolitica non adeguatamente manutenuti e puliti: la scintilla è caduta ai bordi dei rulli sporchi di grasso in quanto si risparmia anche sulle pulizie e da lì si sono sviluppate le fiamme che sono state subito spente. Incidente analogo questa mattina nel reparto zincatura dove solo l’intervento degli operai ha scongiurato il peggio. Tutti questi episodi sono puntualmente segnalati dai delegati alla sicurezza alla Asl di competenza e naturalmente all’azienda che continua ad essere sorda alle richieste di intervento dei lavoratori e del sindacato.E’ una situazione insostenibile sulla quale è necessario intervenire senza perdere altro tempo. Intanto prosegue lo sciopero per rivendicare più lavoro, più investimenti e più investimenti".
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