Emigranti e nuovi orizzonti, Rosso: "A Genova importanti progetti finalizzati all'integrazione"
di Marco Garibaldi
L'assessore alla Famiglia del comune di Genova Lorenza Rosso descrive il fenomeno migratorio e come la città sia impegnata anche oggi in progetti di integrazione
"Dalla metà degli anni '80 l’Italia è passata da un Paese dove aumentava il flusso migratorio a un Paese di immigrazione e quindi ci siamo trovati di fronte a una popolazione che oggi, dai dati Istat e che il Comune di Genova controlla annualmente per preparare dei progetti, la popolazione di immigranti in Italia è pari a 5,2 milioni di stranieri (l'8,7% della popolazione).
Questo è un dato molto significativo perché i lavoratori stranieri registrati sono stati, nell'era preCovid, fino a 2,5 milioni che è pari a 10,6% degli occupati totali in Italia. Ciò vuol dire che è quella ricchezza prodotta da loro per il nostro paese è pari a 139 miliardi di euro che è il 9% del nostro Pil.
Pensate che a livello fiscale per l’Italia è così fondamentale la contribuzione dei lavoratori stranieri che contribuisce per 2,3 milioni per un gettito Irpef di 3,5 miliardi di euro.
Noi che rappresentiamo la città e quindi le città italiane dobbiamo sviluppare dei progetti che integrino questi soggetti. Genova è sicuramente una città di accoglienza e così devono fare tutte le città italiane visti questi dati che sono dati importanti per il nostro Paese proprio un punto di vista economico.
I nostri giovani dai 15 ai 34 anni sono andati a studiare e quindi poi a lavorare fuori e questo ha creato un danno importante anche a livello economico per il nostro Paese. Un danno al quale si cerca di rimediare con delle agevolazioni per i cervelli ora che ritornano quindi quando l’Italia si è accorta che stavamo perdendo delle risorse importanti e che quello che acquisivamo non era allo stesso livello, non perché ci siano dei livelli diversi nella popolazione, ma perché non necessariamente un soggetto che si che deve integrarsi fa più fatica e lo fa quindi nel corso di molti anni e quindi ci sarebbe stato un gap molto importante da colmare, l’Italia quindi esce con una normativa dove cerca in qualche modo di recuperare i cervelli.
A Genova uno dei progetti finalizzati all’integrazione delle persone migranti è LGNet, assistenza emergenziale: è un progetto che si pone l’obiettivo di migliorare la qualità di vita il benessere sociale di tutta la comunità perché nei territori dove troviamo tante comunità di migranti si deve fare il conto con coloro che invece ci abitano e ci abitano da sempre. L'obiettivo è che si arrivi a trasformare quello che si reputa un pericolo in una risorsa e la risposta di questo progetto, che si sta sviluppando soprattutto con le comunità albanesi e le comunità ecuadoriane, è un percorso che abbiamo iniziato e che sta portando a degli ottimi risultati. Il progetto vede coinvolti i ragazzi dai 20 ai 30 anni, in prevalenza sono ragazzi africani o del Pakistan Pakistan e fanno un tirocinio che va dai 3 mesi, 6 mesi ai 12 mesi, con un impegno che deve essere certificato di 20 ore settimanali, suddivise nell’arco della settimana. È quindi un progetto che si impegna in ambito urbano e vede i ragazzi impegnati sul territorio per arrivare a creare un’autonomia".
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