Emigranti e nuovi orizzonti, Galletto: "Il successo? Servono talento e intraprendenza"
di Marco Innocenti
"La borsa di studio a Yale mi ha aiutato ma non basta. New York è una città ad altissima competitività"
L'emigrazione dall'Italia è anche una storia di successi e, questi successi, hanno alla base sempre una caratteristica: non sono mai casuali. "Io vengo da Grottaglie, cittadina di 30mila abitanti in Puglia - ci racconta Gianluca Galletto, oggi director of economic of international affair al New York City Development Corp - e arrivai in America per studiare. Qui iniziai a lavorare a Wall Street ma la passione politica mi ha portato ad occuparmi di alta amministrazione nell'ambito del locale partito Democratico".
"Ho preso anche tante mazzate nei denti - spiega - perché New York è una città estremamente competitiva che attira i talenti e le competenze. E' complicato. Io sono partito con una borsa di studio che mi ha permesso di andare a Yale ma serve anche altro. E' stata determinante la mia intraprendenza. Io parlo un buon inglese però è importante saper comunicare, al di là dell'accento e noi italiani soffriamo questo".
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