Elezioni comunali Genova, D'Angelo (Pd) aspetta Azione: "Fatto lavoro positivo in questi anni, arriveremo a una soluzione"
di Riccardo Olivieri
L'assenza del partito al vertice del centrosinistra non spaventa il segretario provinciale dei dem. Sul candidato: "Troveremo la figura più unitaria possibile"
Li ha definiti "gli amici di Azione" Simone D'Angelo, segretario provinciale del Pd che per la maratona che porta alle elezioni primaverili per il sindaco di Genova vuole il campo più largo possibile. L'assenza di Cristina Lodi e dei suddetti amici all'ultimo vertice del centrosinistra ligure è stata accolta da più parti come un brutto segnale, soprattutto dopo la bruciatura delle ultime regionali, quando la coalizione ha perso un pezzo - Italia Viva - proprio il giorno della consegna delle liste. Questa volta Simone D'Angelo dimostra sicurezza: "Rispettiamo la loro scelta di mettersi in una posizione di attesa ma visto il lavoro positivo fatto in questi anni con Cristina Lodi e gli amici di Azione siamo convinti che arriveremo ad una soluzione che ci vedrà camminare uniti".
Candidato aspettasi - A inizio anno alcuni esponenti del centrosinistra avevano dettato i tempi con un piano trisettimanale: nei primi sette giorni si sarebbe definito il programma, poi la coalizione e negli ultimi sette si sarebbe dovuto individuare il candidato. La realtà dei fatti ha dimostrato che unire la coalizione 'senza se e senza ma' non è stato possibile e servirà il nome giusto - promesso dai dem entro il fine settimana - perché il campo larghissimo sciolga le sue riserve e corra tutto insieme verso le elezioni, unito da quella che D'Angelo definisce "la figura più unitaria possibile".
I nomi caldi - Nel Pd i nomi caldi restano quelli di Federico Romeo, Armando Sanna e Alessandro Terrile, una rosa che difficilmente si potrà allargare visti i tempi stretti e le difficoltà nel costruire una candidatura che convinca tutti in poco tempo. Il segretario dem ha definito le loro disponibilità come "segno di forza e rinnovamento del Partito Democratico" ma ulteriori fughe in avanti, con o senza testate contro gli spigoli, potrebbero creare ulteriori grattacapi.
Si decide a Genova - La decisione in ogni caso verrà presa a Genova e non dall'ala spezzina, parola di Andrea Orlando: "Mi è stata addebitata l'intenzione di ritardare questo processo - ha dichiarato a margine di un convegno sull'autonomia differenziata -. Ho chiesto al Pd genovese qualche settimana fa di riunirsi e indicare un candidato, penso sia il Pd genovese a dover decidere e penso ne abbia le risorse e le capacità. Sulla base di questa indicazione bisogna capire chi unisce di più e chi allarga di più (il campo)".
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