Efficienza energetica, l'Italia si illumina sempre meglio
di Simone Galdi
Il manager di City Green Light Arturo D'Atri: "Siamo all'avanguardia, ma la sfida è sulle comunità energetiche"
Le comunità energetiche come la chiave della decarbonizzazione, ma la burocrazia limita ancora lo sviluppo di questo strumento. È questo il quadro in cui si può leggere lo scatto in avanti dell'Italia per la transizione energetica, considerando che il nostro Paese si è speso molto sul tema dell'efficienza, in particolare per quanto riguarda l'illuminazione pubblica. Di questo e di molto altro abbiamo parlato con Arturo D'Atri, Business Development Director di City Green Light.
Obiettivo efficienza - "Gestiamo oltre 350 comuni e li accompagniamo in quella che è la transizione energetica e digitale. Il nostro core business nasce da progetti di efficientamento energetico, di pubblica illuminazione, ma oggi ci proponiamo come un sistema integrato per progetti appunto integrati di Lighting Building, Smart Parking e mobilità, efficientamento energetico e comunità energetica.
L'illuminazione pubblica - "Come Italia all'avanguardia in termini di efficienza energetica. Su tutto quello che il patrimonio edilizio degli enti locali invece c'è ancora tantissimo lavoro da fare. Da questo punto di vista il PNRR ha sicuramente aiutato gli enti pubblici ad avere risorse per fare interventi di efficientamento ingenti, ma quello che facciamo noi sono proprio analisi e studi volti a migliorare la qualità dell'edificio, sia in termini energetici che di vivibilità".
La decarbonizzazione - "È sicuramente un traguardo lontano, ma ci stiamo arrivando. L'obiettivo è sempre quello, sempre di più, di affidarsi a partenariati pubblico privati in modo tale da permettere alle amministrazioni di affidare ad enti soggetti ESCo come come la nostra società a progetti integrati di efficienza e quindi sfruttare le competenze dei privati per ottenere i risultati che in altro caso non sarebbero possibili".
Le comunità energetiche - "È un'area di business per noi veramente interessante, il concetto della condivisione dell'energia è sicuramente il futuro. Purtroppo la burocrazia ha complicato e ingessato quello che è il processo di attivazione di queste comunità quindi ci troviamo oggi e i dati lo dimostra con estrema difficoltà da parte sia degli enti privati ma anche degli enti pubblici nel formare aggregare comunità energetiche. Quindi oggi servirebbe sicuramente un assottigliamento o un miglioramento di quelle che sono le regole per poter attivare e gestire soprattutto la condivisione di energia elettrica tramite comunità energetiche" conclude D'Atri.
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