Diga Genova, consiglio regionale voterà martedì sul "progetto Spinelli"

di Redazione

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No comment al momento da parte del presidente ad interim della Regione Liguria Alessandro Piana

Diga Genova, consiglio regionale voterà martedì sul "progetto Spinelli"

Il Consiglio regionale della Liguria sarà chiamato martedì a esprimere un voto per completare il secondo lotto della nuova diga del porto di Genova, che secondo l'ex presidente della Regione Liguria Claudio Burlando è "noto come progetto Spinelli", l'imprenditore portuale finito agli arresti domiciliari per corruzione assieme al presidente della Regione Giovanni Toti.

A tre giorni dalla posa del primo cassone subacqueo del più grande intervento di potenziamento della portualità italiana finanziato anche attraverso il Pnrr - confermata il 24 maggio - l'assemblea legislativa ligure martedì 21 maggio voterà un disegno di legge per concedere un mutuo da 57 milioni destinati dalla Regione Liguria all'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale al fine di finanziare il completamento del secondo lotto della diga. Sarà il primo test per la maggioranza di centrodestra in Consiglio regionale dopo l'arresto del governatore Toti.

Il mutuo è contenuto in un articolo di un disegno di legge più ampio sulle 'Disposizioni di adeguamento dell'ordinamento regionale' titolato 'Misure finalizzate alla realizzazione della seconda fase della nuova diga foranea del porto di Genova'. Prosegue serrato il confronto tra le forze d'opposizione in Consiglio regionale, centrosinistra e M5S, che appaiono ormai in procinto di esprimere un voto contrario al provvedimento per motivi di opportunità politica vista l'inchiesta in corso e per motivi economici. "Il mutuo della Regione costerà oltre 3 milioni di interessi sulle spalle dei liguri", stima il capogruppo della sinistra indipendente Gianni Pastorino (Linea Condivisa).

No comment al momento da parte del presidente ad interim della Regione Liguria Alessandro Piana, ma il centrodestra potrebbe esprimere un voto favorevole al provvedimento approvato dalla Giunta Toti il 18 aprile scorso quando il presidente ora 'sospeso' era ancora in carica.